La lingua napoletana offre una gran varietà di espressioni. Un unico concetto spesso può essere espresso in più modi. Ad esempio per esprimere il concetto di “paura” esistono diversi modi che in un certo senso corrispondono anche al grado, all’entità del’esperienza traumatica vissuta. Vediamo insieme quali.
A paura a 90 fa novanta: ‘o giallo, ‘a nzularchia
Novanta è il numero che nella tombola napoletana corrisponde alla paura. Per questo l’espressione più comune ed anche quella più facile da interpretare è:
- ‘A paura fa nuvant
Ma esistono espressioni molto più forti. Ad esempio, per indicare un particolare momento durante il quale si è temuto fortemente, spesso si usa dire:
- Aggio fatto ‘e trezze re vierme (Letteralmente: “Mi si sono formate schiere di vermi nell’intestino”)
Questa espressione deriva dal fatto che un tempo si riteneva che un forte spavento potesse determinare una copiosa germinazione di parassiti nell’intestino.
E ancora:
- “Aggio fatto ‘o giallo”
- “M’è sagliuta ‘a nzularchia”
Il giallo o ‘nzularchia si riferisce all’itterizia, l’ostruzione biliare che rende la pelle giallognola. ‘A nzularchia è un termine che viene usato non solo per lasciare intendere di aver vissuto un’esperienza oltremodo scioccante, ma anche per indicare qualcuno che ha una brutta cera, un brutto colorito, che appare palesemente ammalato.
- “Me pare ‘a nzularchia!” (Letteralmente: “Sembra l’itterizia in persona”).
- SEGUI ESPRESSO NAPOLETANO per scoprire il significato e l’origine dei modi di dire in napoletano.
- ESPRESSO NAPOLETANO compie un anno e festeggia con una raccolta: 50+1 modi di dire in napoletano, significato e origini.