A Salvitelle, un piccolo paese del salernitano, durante l’ultima domenica del mese di Agosto, si corre una gara podistica davvero singolare. Più che atleti, i partecipanti sono dei veri e propri kamikaze. Corrono, infatti, a piedi nudi lungo i sentieri del monte Serra San Giacomo.
Salvitelle, di corsa a piedi nudi. Le ferite? Disinfettate con il vino rosso
Pensate a quando camiminate a piedi nudi su spiagge di ghiaia per raggiungere il mare. Dura pochi istanti, fate ben attenzione a dove poggiare i piedi e cercate di muovervi con leggerezza per evitare dolore alla pianta del piede. Ora immaginate di correre a piedi nudi su un terreno secco ed aspro, su rocce e rovi. Dolore e ferite che ai partecipanti vengono disinfettate con il vino rosso paesano.
I concorrenti, infatti, dopo aver tagliato Il traguardo (presso la chiesa dove i concorrenti baciano il piede della statua di San Sebastiano Martire) infilano i piedi in delle grosse tinozze piene di vino rosso locale per disinfettare le ferite.
Per iscriversi alla singolare gara occorre una condizione: essere residenti a Salvitelle.
La corsa è un’antica tradizione. E’ un richiamo a quanto accadde tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800 a Salvitelle. I pastori che sfidarono a piedi nudi i soldati francesi che, invece, indossavano pesanti scarponi, riuscirono ad avere la meglio proprio perchè gli scarponi indossati da francesi impedirono loro di muoversi con agilità e velocità.
(foto pubblica su Facebook)