Pompei, la ex Casa di Riposo non trova “riposo”

Il 25 Settembre del 2019 a Pompei venne eseguito lo sfratto della Casa di Riposo Borrelli. Fin dalle prime ore dell’alba, i cancelli della casa di riposo di Via Lepanto, furono piantonati da decine e decine di uomini delle forze dell’ordine, come se a dover uscire da quella struttura non fossero dei nonnini, ma temibili deliquenti. Una scena surreale, quasi da film!

La strada fu interdetta al traffico dall’ingresso dei caselli di Scafati fino al Bar Calabrese di Via Lepanto. Fuori alla struttura si radunarono man mano i parenti delle persone che dimoravano nella struttura. Non tutti però perchè non tutti i nonnini avevano la fortuna di avere qualcuno fuori dalla struttura. Qualcuno era completamente solo. Vivere in quella struttura significava anche abbattere la solitudine.

Come pacchi postali i nonnini furono fatti uscire uno ad uno dalla struttura. Fu detto che lo sgombero veniva eseguito per “questioni di sicurezza”. In realtà lo sgombero era il passo necessario da compiere affinchè potesse essere avviato il milionario progetto Eav  – un ambizioso progetto che prevede l’allargamento di via Scacciapensieri all’incrocio con via Lepanto mediante l’abbattimento della casa di riposo e della chiesa pertinenziale.

Dopo ore di discussione tra i parenti e le autorità intervenute sul luogo, tutti gli anziani furono portati fuori e con essi i 14 dipendenti che si occupavano della cura degli ospiti di quella dimora destinata a casa di riposo in virtù di un testamento.

Il testamento della nobildonna Concetta D’Arienzo

Casa Borrelli, oggi completamente abbandonata, è una struttura molto grande che nei primi anni del Novecento fu lasciata in eredità al Comune di Pompei. Fu la nobildonna Concetta D’Arienzo a cedere l’immobile all’Ente, ma ad una precisa condizione, ovvero che la struttura lasciata in eredità fosse destinata esclusivamente a residenza dei poveri e degli anziani di Pompei e di Scafati.

Sulla scorta di tale condizione testamentaria, i nonnini sfrattati dalla struttura intentarono una causa contro il Comune ed altre società, ma il Tar, proprio qualche mese fa, ha confermato lo sfratto facendo valere la tesi dello sgombero “per questione di sicurezza”. Così il milionario progetto Eav è stato finalmente avviato, ma…

Dopo i primi colpi di ruspa, gli scavi sono stati interrotti perchè pare che dal sottosuolo siano emersi diversi reperti archeologici. Circostanza non confermata, né tuttavia smentita. La presenza di reperti archeologici rappresenta ovviamente un gravissimo ostacolo alla realizzazione del faraonico progetto Eav. Per questo motivo si è cercato di mettere tutto a tacere, ma un ulteriore evento ha acceso nuovamente i riflettori su Casa Borrelli.

La scorsa notte, dal piano terra dello stabile della ex Casa di Riposo Borrelli è divampato un incendio. Ancora non si conoscono le cause del rogo, ma all’interno della struttura è stato trovato un senzatetto che per difendersi dal freddo della notte, si é introdotto nella dimora abbandondata penetrando dalle finestre poste al piano terra. L’uomo, grazie al tempestivo intervento dei carabinieri e dei vigili del fuoco, è scampato miracolosamente alla morte. Le fiamme stavano per avvolgere l’intera struttura.

Insomma, il progetto EAV stenta a decollare. Voci di popolo alimentano l’ipotesi che ad ostacolare la realizzazione del progetto ci sia lo zampino della nobildonna D’Arienzo. Chissà?

 

 

 

 

 

 


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