“Black Panther: Wakanda Forever” – Il re T’Challa è morto e il Wakanda si trova a dover difendere senza di lui il vibranio tanto ambito da tutto il mondo. Quando questo viene ritrovato anche sotto l’Oceano Atlantico l’esercito guidato da re Namor (Tenoch Huerta) elimina chiunque tenti di avvicinarsi, attribuendo a Wakanda la responsabilità.
“Black Panther: Wakanda Forever”, recensione
Il capitolo numero trenta del Marvel Cinematic Universe chiude (dopo “Thor: Love and Thunder” che abbiamo recensito qui) una fase quattro dello stesso che non si preannunciava semplice e che ha affrontato diversi cambiamenti e svolte necessarie. Ha già conquistato la vetta della classifica box office ed è riuscito ad assolvere uno dei suoi compiti primari: rendere il giusto e toccante omaggio al compianto Chadwick Boseman. Nonostante si sentano a tratti le quasi tre ore di durata, anche per via di un brusco e forzato mutamento di rotta dovuto alla tragica scomparsa. Non siamo di fronte quindi ad un classico film targato MCU e non poteva essere altrimenti. Digerito questo discorso non secondario non si può non evidenziare quanto il regista e sceneggiatore Ryan Coogler riesca a trattare con una certa profondità i temi della morte e del passaggio di testimone.
Ecco che si è scelto giustamente di non dare un erede maschile a Boseman ma di farne raccogliere l’eredità alla bravissima Letitia Wright. Un’altra figura femminile centrale è Ramona (Angela Bassett), regina di Wakanda, anch’essa disegnata in maniera sentita da Coogler e dal suo cosceneggiatore Joe Robert Cole. Il primo muove i fili di questo blockbuster lasciando a tratti in secondo piano l’azione, che pure era stato un suo punto di forza in “Creed – Nato per combattere”, per consegnarci un’opera nel complesso solida e densa di significati. Il mondo che crea, soprattutto quello sottomarino, è sempre misurato e credibile. E il nuovo antagonista Namor, per quanto il suo percorso non appaia sempre convincente, è un personaggio affascinante.
Un film Marvel diverso, quindi, senza la solita leggerezza ma altrettanto spettacolare e con la cura visiva di sempre. Che proprio in virtù dei suoi elementi di rottura poteva essere più digeribile se accorciato di una quarantina di minuti. Una certa ridondanza centrale non può però offuscare il pregevole ed emozionante tributo a Boseman che comincia già dalla comparsa del logo Marvel, il buon utilizzo di un cast corale e quello della suggestiva colonna sonora.
“Black Panther: Wakanda Forever” è sbarcato nelle nostre sale a partire dal 9 novembre 2022.