Lazio notte fonda!!


“Lei ieri ci ha fatto prendere 4 pappine, sia gentile!”… e partono le uova in faccia! Ricordate questa scena del film “L’allenatore nel pallone”?

Un film comico cult degli anni ’80 dove si narravano le vicende calcistiche della Longobarda, squadra approdata per la prima volta in serie A ed allenata dal coriaceo tecnico Oronzo Canà, interpretato dall’attore Lino Banfi. In quell’occasione i due capo tifosi della Longobarda contestarono la cocente sconfitta rifilando 2 uova in faccia all’allenatore Oronzo Canà. Un film comico che ieri ha trovato il suo riscontro nella realtà con la Lazio pronta a recitare lo stesso ruolo della Longobarda e Stefano Pioli quella del suo tecnico.

Che figuraccia! 4 “pappine”, dal Chievo Verona che con tutto il rispetto, non è certo il Barcellona. Eppure la squadra di Maran, travolge il team biancoceleste, sempre più frastornato dalla recente eliminazione in Champions League e senza idee ed un barlume di gioco. E dire che la Lazio in 13 incontri aveva perso solo una volta con i clivensi. Una batosta senza alibi per nessuno in campo e fuori. Male gli 11 in campo, male il tecnico, malissimo la società. La crisi è ufficialmente aperta.

Eppure l’inizio della gara lasciava ben sperare visti i primi 10 minuti di predominio laziale con le clamorose occasioni di Keita e Candreva (erroraccio incredibile a porta vuota).
Ed invece trascorsi i 10 minuti la Lazio sparisce dal campo.

Il “REAL Chievo“, prende in mano il pallino del gioco e manda in tilt tutta la Lazio. Paloschi e soprattutto Meggiorini recitano il ruolo di fuoriclasse per una sera e sbriciolano una difesa che ancora una volta è sembrata davvero troppo impacciata. In mezz’ora 3 reti e si va al riposo con un parziale impensabile alla vigilia.

Il tabellino recita Chievo-Lazio 3-0. Nella seconda frazione, Pioli prova a dare una scossa inserendo Patric, al debutto con la maglia biancoceleste e Morrison al posto di Basta e soprattutto di un Lulic irriconoscibile ma i risultati non si vedono in quanto la manovra continua ad essere lenta.
Il Chievo passa ancora con Paloschi ma l’arbitro inspiegabilmente annulla per un fuori gioco che non c’è. Poco male poiché con questa Lazio il 4° gol è solo rimandato ed infatti Paloschi dopo poco serve il poker ai biancocelesti.

A fine gara Chievo in tripudio, Lazio a capo chino negli spogliatoi. Il tecnico Pioli, ovviamente amareggiato, ha comunque risparmiato parole sul mercato in conferenza stampa parlando solo della gara:

Dopo il primo gol siamo andati in tilt,non siamo stati una squadra.Il contraccolpo psicologico per la sconfitta di Champions c’è stato ma noi siamo la Lazio e non possiamo giocare così. La sosta a questo punto è fondamentale, ci servirà per  ritrovare noi stessi. Anche il Presidente era arrabbiato per la pessima figura.Serve subito una svolta.

Già il Presidente. Quello che dovrebbe metterci la faccia per primo è proprio lui, il signor Claudio Lotito. L’abbiamo detto per tutta l’estate, questa squadra andava rinforzata per non gettare alle ortiche l’ottima stagione trascorsa ed invece il presidente biancoceleste ancora una volta, non ha smentito il suo modo di fare.

Acquisti mirati al risparmio, approssimativi e non funzionali alla squadra. Dov’è Hoedt, il difensore centrale preso in Olanda, visto che Mauricio, Gentiletti e lo stesso De Vrij sono così in affanno? Dov’è MilinkovicSavic, l’uomo-telenovela di questo mercato estivo visto che a centrocampo manca Biglia ed il reparto non ha gente in grado di impostare un azione degna di nota? Dov’è la punta? Ah già, quella non c’è, tanto c’è il “falso nueveKeita (che non è un attaccante centrale) no? Con tutte le uscite ed i risparmi dei relativi ingaggi, con gli introiti della qualificazione ai play off di Champions, con i 6 milioni di Euro incassati dalla penale inflitta all’ex Zarate, può mai essere che una squadra arrivata al 3° posto lo scorso campionato non faccia un paio di acquisti di campioni affermati?
Ah, già, il Ds Tare ha dichiarato che la rosa della Lazio è “difficilmente migliorabile”… ritornando al film “L’allenatore nel pallone” mi verrebbe da dire un’altra espressione usata dal Presidente della Longobarda: “Bocca mia, taci!”

Qualcuno sogna ancora di poter vedere qualche innesto last-minute in queste ultime ore di calciomercato ma i tifosi biancocelesti, quelli realisti, conoscono ormai a memoria il “film” Lotito. Non resta che sperare.

 

Tornando all’umiliazione… pardon alla partita di ieri ecco i miei voti:

Berisha 4.0 – Come i gol incassati. Indecisioni e disattenzioni a raffica, non da fiducia al reparto ed ogni tiro dei clivensi lo mette in apprensione.

Radu 3.0 – Mamma mia! La confusione fatta persona. Guarda Meggiorini e gli sembra Cristiano Ronaldo, poi vede (vede???) Birsa e lo trasforma in Messi. Frastornato!

De Vrij 4.0 – Sembra lo stesso inizio dello scorso anno. Peccato che ormai non ha l’alibi dell’ambientamento. L’olandese volante affonda nel marasma assieme a tutto il suo reparto.

Gentiletti 4.0 – Il primo gol del Chievo nasce da una sua deviazione. Paloschi lo fa traballare in ogni occasione.

Basta 5.0 – Anche lui in serata no, perde nettamente il duello con Meggiorini, matador della serata. (Al 46′ Morrison 5.0 – Quasi nulla ma il risultato era già ampiamente compromesso).

Parolo 6.0 – L’unica sufficienza tocca a lui che è l’ultimo ad alzare bandiera bianca. Prova anche a segnare il gol della bandiera ma colpisce un palo e Bizzarri si supera su un suo colpo di testa.

Cataldi 4.0 – Non è Biglia, ma da ieri non è manco il suo vice. Non un passaggio, non una marcatura, non un tiro. Nulla.

Lulic 4.0 – Ecco un altro che meriterebbe un po di tribuna. A centrocampo perde palloni in quantità industriale ed è impreciso più del dovuto. (Al 46′ Patric 5.0 – L’inizio è traumatico ma almeno qualche cross lo riesce a mettere in area, per chi non è dato sapere).

Candreva 4.5 – Il gol sbagliato ad inizio gara ha del clamoroso. Prova a riprendersi ma la Lazio va sotto e lui preferisce eclissarsi. (Al 59′ Felipe Anderson 5.0 – Può fare poco sul 4-0).

Keita 5.0 – Buon inizio, sfiora il gol e si muove su tutto il fronte d’attacco non lasciando punti di riferimento ai gialloblu. Sparisce come tutti i compagni man mano che la disfatta si materializza.

Kishna 4.5 – L’opposto di quello visto contro il Bologna nella 1^ di campionato. Non si vede mai, tira pochissimo e non partecipa alla manovra.

Fonte foto principale: Lazio. Pag.-Ufficiale-Facebook

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