“M3GAN”, trama e recensione

M3GAN – Quando i genitori di Cady (Violet McGraw) muoiono sua zia Gemma (Allison Williams) diventa la sua tutrice. La donna ha realizzato una bambola androide di nome M3GAN (Amie Donald) che mette accanto alla piccola di otto anni quando si accorge di avere qualche difficoltà nell’accudirla. Tutto sembra andare per il meglio, Cady e M3GAN diventano inseparabili ma la bambola si renderà presto protagonista di comportamenti inquietanti.

M3GAN, recensione

La Blumhouse lancia una nuova bambola assassina che sembra aver fatto già presa su una buona fetta di pubblico mondiale raggranellando in pochi giorni circa 45 milioni di dollari (in Italia al boxoffice il film è in top five e ha già sfondato il muro del milione di euro). Quello della bambola-pupazzo è un motivo ricorrente che nel genere horror ha già ampiamente dimostrato di funzionare alla grande e questa volta gli si aggiunge l’elemento dell’intelligenza artificiale. Lo sa bene James Wan, creatore della saga “Saw – L’enigmista”, qui autore del il soggetto insieme ad Akela Cooper (già autrice di “Malignant”) che invece ha partorito la sceneggiatura. Tecnologia e una sottile ironia strisciante si rivelano poi ulteriori ingredienti vincenti.

Amie Donald nei panni di M3GAN è inquietante al punto giusto, col viso paffuto e gli occhi vitrei. Il suo rapporto con Cady rappresenta forse anche il nostro con smartphone e compagnia bella, spesso e volentieri più amici di quanto possono esserlo gli esseri umani. Così come tanti genitori spesso e volentieri lasciano i propri figli in compagnia degli ultimi ritrovati tecnologici, come fossero ormai parte della famiglia.

La supervisione di Wan assicura che le tensioni si avvertano sensibilmente in casa già prima dell’arrivo dell’androide. Ci sono insomma tanta carne al fuoco e diverse riflessioni sull’attualità e sui rapporti umani, insieme ad un personaggio protagonista davvero ben riuscito e di grande effetto. Pur di proteggere Cady M3GAN supererà le istruzioni con le quali è stata programmata, penserà e agirà autonomamente arrivando anche ad uccidere.

Gli spaventi dell’horror puro lasciano spesso e volentieri il posto al thriller fantascientifico, in una confezione completata da una fotografia attenta e assai variabile tra ombre e luci al neon. Nessun particolare colpo di scena attende lo spettatore ma l’intrattenimento è assicurato grazie all’umorismo cupo e al cinismo della messa in scena di Gerard Johnstone. Il cui messaggio conferma in fin dei conti la supremazia dell’essere umano sulla tecnologia, oltre ai rischi di una dipendenza che può toccarci tutti da molto vicino nella vita che conduciamo ogni giorno.

“M3GAN” è sbarcato nelle sale italiane a partire dal 4 gennaio 2023.

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