Komi can’t comminicate – L’angolo del Nerd e del’Otaku

Tadano Hitohito è uno studente del primo anno delle scuole superiori. All’ingresso conosce l’idolo della scuola, la bella Komi Shouko. La ragazza ha un atteggiamento distaccato e composto con chiunque. Ben presto, però, Tadano scopre che in realtà la ragazza soffre di un grave disturbo della comunicazione. Infatti è incapace di parlare di fronte ad altre persone, cosa che le impedisce di avere degli amici.

Capendo la grave solitudine della ragazza, Tadano decide di aiutarla a trovare cento amici. Il problema è che lo stesso Tadano, decisamente non è il più popolare della scuola. Ma, nonostante tutto, il ragazzo decide di mettersi d’impegno per aiutare la compagna.

Il manga, scritto e disegnato da Tomohito Oda, è stato prima pubblicato come one-shoot (un capitolo unico usato come presentazione) il 15 Settembre 2015, per poi essere pubblicato da Shonen il 18 Maggio 2016. Netflix né ha poi tratto una serie animata dal 2021, in due stagioni con una terza stagione annunciata ma senza una data ufficiale (tanto che gira voce di una cancellazione).

La cosa interessante dell’opera però sono i suoi personaggi, o meglio la loro interazione fra loro. Komi, nel corso della serie, migliora le due doti comunicative migliorando anche le persone attorno a lei. Niente di profondo, non è un manga di Osamu Tezuka, ma per una commedia romantica rimane comunque un bel passo.

Da analizzare che i nomi dei protagonisti, letti nell’ordine giapponese (cognome nome) in orginale sono tutti un gioco di parole. Tadano Hitohito si scrive con gli stessi caratteri di “persona comune”, Komi Shouko sta per “comunicazione distrubata”. Deve essere inoltre citato il personaggio il cui nome significa “amico d’infanzia” ovvero Osana Najimi.

Quest’ultimo personaggio di presenta come una ragazza, si veste come una ragazza, ma Tadano, suo compagno di scuola alle medie, pensava fosse un maschio. Identità trans gender? No, solo uno scherzo. Infatti TUTTI i personaggi si rivolgono a Najimi usando solo pronomi neutri. Ovviamente in italiano, mancando il genere neutro, questo gioco di è perso del tutto.

Rispondendo alle critiche che definiscono il personaggio “del tutto privo di gusto”, Tomohito Oda ha risposto che si tratterebbe solo di uno scherzo “Ci sono i machi, le femmine e Najimi”. E in una società tanto ossessionata dal non offendere nessuno al punto che la Disney ha annunciato che non ripubblicherà alcune storie di Don Rosa (creatore di Paperon de Paperoni) perché non inclusive, un personaggio che semplicemente se né frega dell’identità è una boccata d’aria fresca.

Leggi anche: Swamp Thing di Alan Moore – L’angolo del Nerd e dell’Otaku


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