Ho incontrato per la prima volta Raffaele Cars durante la presentazione del suo ultimo libro, “L’inferno è dietro l’angolo” edito da Homo Scrivens, una storia che destabilizza, che scuote e coinvolge, che suscita rabbia, che invita alla riflessione.Protagonista de L’inferno è dietro l’angolo è Martino Cars, uno scrittore e sceneggiatore di grande talento, ma avvezzo all’uso di sostanze stupefacenti e alcool.
Divorziato e non particolarmente stimato dalla figlia adolescente che lo definisce un “patetico cliché vestito da uomo”, Martino Cars vive una grande crisi esistenziale che lo spinge a compiere una serie di scellerate scelte che lo condurranno verso il baratro.
“L’inferno è dietro l’angolo” di Raffaele Cars – Recensione
Mentre leggevo questo libro continuavo a pensare che il titolo scelto fosse decisamente sbagliato. “L’inferno non è dietro l’angolo”, l’inferno è Martino stesso.Martino è un essere detestabile.
E’ un uomo sui cui non poter contare; è sboccato, viene spesso alle mani, beve e fa uso di droghe, non disdegna di guardare (e non solo guardare) le ragazzine.E’ un uomo in continuo cortocircuito.
Pagina dopo pagina la bile mi è arrivata alle stelle.Le emorroidi di cui soffre Martino mi sono sembrate quasi la giusta punizione per tutte le oscenità compiute.
“Papà non siamo sul set di un film.
Questa è la vita reale.E nella vita reale quando ci sei tu di mezzo ti presenti da noi e ci metti sottosopra la vita.”
Una scrittura surreale, a tratti onirica, sicuramente originale
Martino però ha una gran fortuna, quella di avere un “papà” come Raffaele Cars che, con una scrittura destabilizzante, ma estremamente coinvolgente, mi ha tenuta incollata fino alla fine del romanzo, infrangendo ogni mia aspettativa.
Una scrittura surreale, a tratti onirica, sicuramente originale.Raffaele Cars è la prova che non occorre avere una grande storia per scrivere un buon libro.
Occorre solo saperla raccontare.Per certi versi Martino Cars mi ha riportato alla mente Arturo Bandini, alter ego di John Fante, un altro personaggio la cui trama interiore certo non lascia indifferenti.
Confesso però – che, a differenza di quanto accaduto durante la presentazione del libro – leggendo il libro non ho provato pietà per Martino Cars, neanche quando sono giunta alle pagine in cui egli prova a dare una giustificazione di quanto compiuto.Ho provato, invece, empatia per chi gli stava intorno: Linda, Adri, persino per il suo avvocato.
“Uscii dall’ufficio dell’avvocato.
Guardai il cielo prima di entrare in macchina.Una nuvola si muoveva rapida verso chissà cosa.
Tolsi gli occhiali da sole e li appoggiai in tasca.Tutto il mondo ruotava al contrario.
Avevo le chiavi dell’inferno e nessuno mi aveva detto che entrandoci non ne sarei più uscito.Che poi alla fine si esce sempre, da qualsiasi stanza.
Basta avere le chiavi, appunto.Appunto.
Fanculo tutto il mondo.E tornai in macchina!”
L’inferno è dietro l’angolo è dunque un romanzo che, con un linguaggio impetuoso, fluido ed irriverente conduce il lettore nell’abisso di Martino.
Sregolatezze, trasgressioni, allucinazioni.Reggetevi forte prima di imbattervi nella vita di Martino Cars.
Sarà come andare sulle montagne russe…e poi non dite che non vi avevo avvertiti!Buona lettura!
L’autore
Raffaele Cars ha pubblicato il suo primo romanzo, La giovinezza al tempo degli orsi, a novembre del 2018.
Il libro è andato in ristampa dopo solo una settimana dall’uscita su Amazon.A Giugno dello scorso anno ha vinto la prima edizione del Tennis Writing – concorso in collaborazione con l’ATP di Milano Next Generation con il racconto “Era solo la vita” – racconto uscito sulla rivista il Tennis Italiano e poi pubblicato in un’antologia edita da Homo Scrivens, la cui uscita è prevista nei prossimi mesi.
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