Ad Elemental City ogni abitante rappresenta uno dei quattro elementi: terra, aria, fuoco e acqua. A queste ultime due categorie appartengono rispettivamente Ember (Valentina Romani) e Wade (Stefano De Martino), che nonostante la loro apparente incompatibilità riusciranno a legare sentimentalmente. La prima è alquanto irascibile e si occupa del negozio di prodotti etnici del padre ormai anziano, il secondo è introverso e dalla lacrima facile. Intanto nel quartiere-ghetto di Firetown c’è una grana da risolvere per la quale i due faranno squadra.
Elemental, recensione
A otto anni da “Il viaggio di Arlo” il doppiatore (“Luca”, “Lightyear”) e regista americano Peter Sohn torna a dirigere quest’opera inclusiva tutta incentrata sull’accoglienza del diverso (uguale immigrato), sugli opposti che si attraggono, sui cliché duri a morire sbugiardati dai buoni sentimenti. Tutto in pieno spirito Pixar, narrato da chi mette a disposizione il suo vissuto da figlio di immigrati coreani a New York un po’ come ha fatto recentemente Domee Shi con “Red” (che abbiamo recensito qui).
Quello di Ember e Wade è a prima vista un rapporto impossibile, tra due adolescenti che non possono toccarsi (geniale la trovata che renderà possibile tutto questo), in cerca del loro posto del mondo e che di strada devono ancora percorrerne in abbondanza per trovarlo. La sfida non semplice dell’animazione degli elementi è senz’altro vinta, mentre a mostrare in parte le corde è la sceneggiatura di John Hoberg, Kat Likkel e Brenda Hsueh, con scelte talvolta non convincenti pur se capace di emozionare. Per farlo si sfrutta anche l’imprescindibile dimensione familiare, nella quale non sempre vengono rispettate le ambizioni e i sogni dei giovani per i quali la strada sembra già tracciata.
Un racconto d’amore ironico e adatto ad un pubblico trasversale, che contiene diversi messaggi stratificati che arrivano ognuno al suo destinatario grande e piccolo che sia. Nella sua imperfezione “Elemental” è senz’altro un film godibile ed edificante, che parla in maniera chiara e importante a qualsiasi spettatore. Il tutto con la grande potenza visiva alla quale Pixar ci ha abituati, tecnicamente la solita eccellenza, che non sembra bastare più al pubblico che è apparso freddino all’uscita nelle sale americane mentre da noi ha raccolto in un solo giorno quasi trecentomila euro. È vero che quando si va a vedere un film d’animazione fatto dai migliori le aspettative sono sempre tremendamente alte ma la sensazione è che non siamo di fronte alla resa dei suoi titoli migliori.
Dopo l’anteprima mondiale all’ultimo Festival di Cannes “Elemental” è sbarcato nelle nostre sale a partire dal 21 giugno 2023.
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