Nei giorni in cui il prequel spin-off “Berlino” furoreggia tra i titoli più visti su Netflix, Sky e Now lanciano “La Casa degli oggetti”, un thriller che ha per protagonista il professore de “La Casa di Carta”, Álvaro Morte
Mario (Álvaro Morte) svolge con dedizione il suo lavoro allo sportello degli oggetti smarriti, fin quando non ritrova in una valigia i resti di un neonato. La polizia non pare scossa più di tanto e l’uomo si ritrova da solo a dover cercare la verità, giungendo in una casa di appuntamenti facoltosa faccia a faccia con quella che potrebbe essere la mamma del povero bambino (China Suárez).
La casa degli oggetti, recensione
Proprio nei giorni in cui il prequel spin-off “Berlino” furoreggia tra i titoli più visti su Netflix, Sky e Now lanciano questo thriller con protagonista proprio il professore de “La Casa di Carta”, Álvaro Morte. Produzione internazionale tedesca, spagnola e argentina, vive di un’interessante idea di partenza che mette al centro il traffico di esseri umani ma che non sempre viene sviluppata in maniera verosimile, bensì frettolosa e non priva di luoghi comuni.
Il regista spagnolo Jorge Dorado, che ha già raccolto diverse nomination per i Goya e cioè i premi cinematografici più prestigiosi in terra iberica, cura la messa in scena della sceneggiatura scritta da Natxo López. L’opera confida parecchio nella presenza di Álvaro Morte, il quale però non sempre sembra in parte, trascinato dalle incertezze dell’intreccio, dalla difficoltà a creare emozione e anche la giusta atmosfera.
Il classico patto di sospensione dell’incredulità che si stringe con lo spettatore viene messo in più frangenti a dura prova. Le dinamiche tra i personaggi non sono giustificate a dovere anche se gli stessi sono costruiti con un certo spessore e l’interesse destato dall’indagine perde forza di minuto in minuto. Diversi spunti vengono gettati nel mucchio per poi essere lasciati lì senza essere funzionali al procedere della narrazione e per tutto questo è abbastanza normale che la tensione si allenti. Quando il film dovrebbe svoltare definitivamente finisce invece per ripetersi e indicare inesorabilmente i suoi limiti. Peccato, perché come scritto in apertura alcune premesse iniziali sembravano davvero promettenti.
Nel cast svettano Echegui e Eguileor anche se per pochissimo minutaggio mentre purtroppo Morte non riesce a dispiegare tutte le sue capacità al meglio. Eppure fin quando non si comincia a parlare di prostituzione di lusso tutto sembra avere un senso e anche un certo interesse. Il finale, poi, darà la spallata finale all’operazione.
Dopo l’uscita nelle sale spagnole e argentine nei mesi scorsi, “La casa degli oggetti” è disponibile su Sky e Now a partire dal 5 gennaio 2024 in abbonamento e a noleggio su Amazon Prime Video, Apple TV. YouTube e TIM Vision.