Napoli ko ancora.Gli azzurri di Mazzarri oramai sono in caduta libera.
Il racconto post gara di Gianfranco Piccirillo
Napoli che mazzata a Torino.Mentre Juric gioca con il doppio centravanti Mazzarri tiene Simeone in panchina e il Napoli subisce il gioco del Torino nella prima metà del primo tempo e il gol di Sanabria alla fine dello stesso, su una grave disattenzione di tutto il settore difensivo, specialmente di Jesus e Rrahmani, sugli sviluppi di un calcio piazzato.La parata più importante la compie Milinkovic Savic su Raspadori in piena area di rigore, dopo che però il Torino aveva reclamato un fallo di rigore di Lobotka, che con Mazzarri praticamente gioca da difensore aggiunto e lo stesso Zapata comunque tiene in apprensione Gollini, alla ricerca del gol dell’ex.
Non solo la difesa del Napoli non convince, ma nemmeno il centrocampo, anche se il sostituto di Anguissa Cajuste serve una bella palla ancora al nazionale azzurro, che da posizione defilata mette fuori.Il Napoli tutto sommato, pur giocando male, mantiene il controllo almeno dei nervi nel primo tempo, ma nella ripresa si ripetono gli episodi visti con la Roma e la squadra crolla miseramente.
La colpa non è chiaramente solo di Mazzarri, ma anche dei calciatori, che si lasciano coinvolgere in atteggiamenti censurabili a cominciare addirittura proprio dal neo acquisto Pasquale Mazzocchi, che non riesce a giocare nemmeno quattro minuti e viene espulso per una brutta entrata, che il var evidenzia all’arbitro.Il tecnico invece di continuare a lamentarsi nelle conferenze stampa dovrebbe spiegare il senso delle sue scelte e soprattutto delle sostituzioni prima con l’esclusione di Zielinski per l’ex salernitano e poi quelle di Raspadori e Mario Rui a beneficio di Zerbin e Simeone, che non si capisce per quale motivo venga escluso sistematicamente.
Se le proporzioni della sconfitta assumono il senso di un’altra disfatta è anche per l’insensatezza di queste scelte che hanno mostrato il volto più oscuro di una squadra, che appena l’anno scorso ha stracciato il campionato, ma in difesa c’era Kim Minjae e in panchina accanto al neo selezionatore della nazionale Spalletti sedeva Lozano e non Lindstrom, che non riesce ad apportare nulla di positivo al posto di Politano, evidentemente con la testa altrove, probabilmente inebriato dalla possibilità di ricevere i petroldollari dell’Arabia come i suoi colleghi più famosi Ronaldo e Koulibaly.Così arrivano implacabili le segnature di Vlasic e Buongiorno e tra le due solo una prodezza di Gollini evita il gol pure dell’ex Zapata, ma la squadra non è penalizzata da episodi, peraltro differenti tra loro nello sviluppo delle azioni da rete, ma dal suo atteggiamento remissivo, che non solo impedisce di vedere qualche giocata offensiva degna di questo nome, ma semplicemente di contenere gli avversari e questo prima ancora l’ennesimo cambio senza senso di Mazzarri, che ad un certo punto della ripresa inserisce Gaetano al posto di Cajuste.
L’unico che va vicino in qualche modo a segnare il gol della bandiera è proprio Simeone che ci prova in un paio di circostanze, ma è tenuto a bada dalla difesa granata, che lo ferma con quella determinazione che nel Napoli non si intravede neppure lontanamente .Appare evidente che non solo occorre operare una campagna acquisti importante come peraltro lo stesso presidente Delaurentiis ha annunciato quando ha chiesto scusa ai tifosi per questa stagione disastrosa nella conferenza stampa dopo Napoli Monza, ma è necessario subito adoperare il nuovo cambio di guida tecnica.
Sarebbe questa volta sensato scegliere un tecnico non solo esperto, ma soprattutto preparato per risollevare la squadra assieme a qualche utile rinforzo perché non si può assistere a spettacoli indegni di un Napoli campione d’Italia, ridotto ormai ad essere vicino alla zona retrocessione, fatto che induce a prendere provvedimenti nell’immediato, anche prima del derby delicato con la Salernitana, che si giocherà sabato pomeriggio prossima allo stadio San Paolo Maradona.