Napoli vittoria contro il Verona in rimonta.Gli azzurri di Mazzarri si portano a casa tre punti.
Dopo le dichiarazioni del presidente, che alla sua maniera pittoresca spiega il mercato di riparazione e la decisione di escludere Zielinski dalla lista Champions, la parola passa alla squadra e all’allenatore Mazzarri.
Questa volta non ci sono assenze, a parte quella di Osimhen, e sarebbe stato impossibile giustificare un’altra gara incolore, della squadra partenopea, che però delude ancora nel primo tempo, perché riesce a tirare nello specchio della porta solo con kvaratskhelia, ma l’estremo difensore del Verona, Montipo’, neutralizza le due conclusioni del giorgiano.Kvaratskhelia reclama pure un fallo da rigore e calcia pure un’altra volta in porta, ma in modo impreciso contro una squadra, che nella prima frazione ha fatto bene in difesa, ma in attacco si è vista una sola azione valida di ripartenza, senza che però Lazovic sia riuscito ad impegnare Gollini.
Va detto, che il povero Baroni nel mercato di gennaio ha dovuto assistere ad una vera opera di dismissione della sua squadra, da parte della società, costretta a cedere i pezzi migliori, per ovviare alla situazione economica disastrosa, certificata dalle visite della guardia di finanza, ma l’ex difensore del Napoli del secondo scudetto è riuscito con i giovani sostituti a mettere comunque in campo una formazione dignitosa, che addirittura ad inizio ripresa sfiora due volte il vantaggio.Infatti prima Coppola sfiora da pochi passi la porta e poi Lazovic impegna severamente Gollini, che salva il risultato e c’è anche una terza occasione per gli scaligeri.
Finalmente il Napoli subito dopo l’ingresso di Mazzocchi per l’infortunato, diffidato e pure ammonito Mario Rui, costruisce l’occasione migliore con l’ex Cholito Simeone, che trova però pronto Montipo’ ad un grande intervento a pochi passi dalla porta.Il calciatore di proprietà del Napoli, Folorunsho, si mette in evidenza, dimostrando il suo valore e a questo punto la gara si decide sui cambi con la possibilità per il Napoli di fare entrare proprio il cannoniere con sei reti del girone d’andata del Verona, Ngonge, assieme all’oggetto misterioso Lindstrom, al posto degli impalpabili Cajuste e Politano, mentre Baroni non può che affidarsi ad alternative giovani e semisconosciute.
Nonostante la differenza tecnica abissale in campo il Verona gioca meglio e il gol del giovane Coppola, seppure con una deviazione di spalla, è un premio meritato e neppure inaspettato, rispetto a quanto si è visto in campo, come già i fischi di una parte del pubblico del San Paolo Maradona avevano testimoniato prima dell’intervallo.Mazzocchi e Lindstrom impegnano Montipo’ nella stessa azione ed entrambe le parate sono apprezzabili ovviamente soprattutto dal punto di vista scaligero, ma subito dopo arriva sempre su buona iniziativa del nazionale danese il pareggio del Napoli, realizzato proprio dall’ex centravanti del Verona, Ngonge, che infatti non esulta per rispetto ai tifosi veneti, che però non possono essere a Napoli, su disposizione del prefetto.
Anche Simeone cerca il gol dell’ex, ma è meno fortunato del belga, amico di Mertens, perché prima ancora Montipo’ e poi l’imprecisione sulla ribattuta, gli negano la soddisfazione personale e allora Mazzarri tenta anche la carta Raspadori, che entra assieme a Dendoncker, proprio al posto del Cholito e di Lobotka.Se però il Napoli riesce a trovare un altro gol il merito non è certamente di questi cambi, ma della mira finalmente più precisa di Kvaratskhelia, che indovina l’angolo alto alla sinistra dell’incolpevole Montipo’.
Insomma poteva essere la partita per sprofondare di nuovo in crisi per il Napoli, anche per un episodio finale dubbio nella sua area, ma nonostante le tante sciocchezze, che sta commettendo sia a livello dirigenziale, che tecnico, trova il modo di farsi apprezzare, prima con la scelta di giocare con il lutto al braccio per la scomparsa di Hamrin e poi con un atteggiamento finalmente più offensivo, determinato dal cambio modulo in difesa, dal rientro di Anguissa a centrocampo e dalla ritrovata volontà di segnare da parte degli attaccanti.L’ultimo segnale positivo è la proposizione da parte dei tifosi del Napoli della stessa canzone che utilizzano gli ultrà dello Stabia per ricordare il pezzo cult del compianto Toto Cotugno, con l’unica differenza della parola napoletano al posto di stabiese e ora persino la temibile trasferta con il Milan della prossima giornata può fare meno paura.
Di Gianfranco Piccirillo