Doriforo di Stabiae ancora in Minnesota, “Basta silenzio, serve una mobilitazione di tutti”

Nonostante sia stata emessa un’ordinanza internazionale che richiede la restituzione all’Italia del Doriforo di Stabiae, le autorità statunitensi non hanno ancora agito, lasciando inascoltati i ripetuti appelli della Procura di Torre Annunziata

Le ultime notizie sul Doriforo di Stabiae rivelano un crescente interesse e impegno per il ritorno della statua in Italia. La preziosa opera d’arte esposta al Minneapolis Institute of Art, è al centro di una disputa legale che vede l’Italia chiedere agli Stati Uniti la restituzione della statua in virtù di un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Torre Annunziata.

Il Doriforo di Stabiae al centro di un intrigo internazionale

La statua, una delle più belle copie romane dell’originale greco di Policleto venne rinvenuta nel 1976 a Castellammare di Stabia, sulla collina di Varano, nei pressi della Villa del Pastore, prima di finire al centro di traffici illeciti.

Dopo esser caduta nelle mani di privati ed esser stata esposta in Germania, presso il Museo di Baviera etichettato come proveniente da Stabia, dal 1986 la statua si trova esposta presso il MIA, Minneapolis Institute of Minnesota (Stati Uniti) con una didascalia modificata.

Il museo americano sostiene di aver acquistato la statua del Doriforo da un mercante d’arte svizzero, tale Elie Borowski (morto nel 2003), il quale, a suo tempo, aveva assicurato che la statua fosse stata recuperata in mare, a largo delle coste italiane (non sulla collina di Varano), intorno agli anni ’30 (non nel 1976).

«Basta silenzio, serve una mobilitazione di tutti»

Il governo italiano, riconoscendo il valore culturale e storico del Doriforo di Stabiae, ha avviato procedimenti per la sua restituzione L’iniziativa legale è guidata dalla Procura di Torre Annunziata, diretta da Nunzio Fragliasso.

Nonostante però sia stata emessa un’ordinanza internazionale che ne richiede la restituzione, le autorità statunitensi non hanno ancora agito, lasciando inascoltati i ripetuti appelli della Procura di Torre Annunziata, che ha emesso un ordine di sequestro immediato, oltre ai tentativi del ministero della Cultura e a varie iniziative diplomatiche.

Questa situazione sembra ignorare tre accordi internazionali firmati tra Italia e Stati Uniti per la protezione dei beni culturali, spingendo Massimo Osanna, direttore dei Musei statali, a interrompere ogni futura collaborazione con il museo di Minneapolis fino alla restituzione della statua all’Italia.

Nunzio Fragliasso, Procuratore Capo del Tribunale di Torre Annunziata, e Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei, hanno sottolineato l’importanza di mantenere alta l’attenzione su questo caso.  Durante un aggiornamento sulla cooperazione tra la Procura e il Parco tenutosi nell’Auditorium degli Scavi di Pompei, hanno fatto appello affinché l’opinione pubblica nazionale continui a discutere attivamente della vicenda, credendo che ciò possa contribuire a risolvere la situazione.

 


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