Ludovica d’Aniello del Severi di Castellammare di Stabia tra i vincitori del Certamen Acerranum

Per l’ottavo anno consecutivo il Liceo Alfonso Maria de’ Liguori di Acerra ha organizzato il Certamen Acerranum, che si è svolto il 22 e il 23 marzo

Studenti provenienti da 6 regioni Italiane (Toscana, Lazio, Basilicata, Puglia, Calabria e Campania), si sono incontrati ad Acerra per vivere insieme esperienze di confronto e di verifica sulle ragioni che oggi ancora motivano a studiare il latino, nonché momenti di convivialità e conoscenza del territorio, per meglio contestualizzare la scelta di Virgilio come testimone delle bellezze della Campania e del territorio acerrano in particolare.

Venerdì 22 Marzo, Giornata Mondiale dell’Acqua, le 39 studentesse e studenti dei 13 istituti scolastici partecipanti si sono abbeverati di cultura alla fonte della poesia dell’Eneide virgiliana, traducendo e commentando i versi 412 – 436 del libro IV, in cui Anna riporta ad Enea i lamenti dell’infelice Didone.

Sabato 24 marzo, dalle ore 10, l’Auditorium del Liceo A.M de’ Liguori ha ospitato gli studenti, i docenti accompagnatori, le autorità civili e religiose di Acerra per la proclamazione dei vincitori.

Il D.S. Giovanni La Montagna, Sua Eccellenza Mons. Antonio Di Donna, il Sindaco Tito D’Errico, l’Assessora Milena Petrella hanno rivolto alla platea il loro saluto, arricchendolo con considerazioni sul valore degli studi umanistici nell’era del digitale 4.0.

Dai versi del IV libro dell’Eneide sorteggiati come prova del Certamen ha preso spunto il Professore di Letteratura Latina dell’Università degli Studi di Salerno, Enrico Maria Ariemma, Presidente della Commissione giudicatrice, per la Lectio Magistralis che ha suscitato grandissima attenzione nei presenti in sala nel corso della mattinata dedicata alla cerimonia di premiazione.

Una Lectio “Pop-Rock” fin dal titolo scelto: «”Mi dispiace devo andare”. Missioni e tradimenti di un eroe a disagio», che ha riletto la figura di Enea utilizzando un’insolita e moderna chiave interpretativa di un “eroe” destinato a scompigliare un ordine, un eroe che gioca il gioco dell’ aristia e dunque della supremazia, ma è anche intriso di rinuncia, sofferenza, macerazioni.

Attraverso le parole del prof. Ariemma, le lacrimae rerum hanno assunto un nuovo significato, e la presenza di Enea in autori come Servio, Ovidio e Varrone hanno aperto ad un’interpretazione “altra” del protagonista dell’Eneide e alla possibilità di individuare, secondo la scuola Harvardiana, un po’ di Antivirgilio in Virgilio stesso.

Argomenti affascinanti, che provocano il desiderio di un approfondimento, desiderio che è già una prima risposta alla domanda «A che serve il latino?». «Occorre avere occhi per guardare la bellezza – ha detto il Prof. Ariemma citando Marcello Gigante, Nuccio Ordine, Rainer Maria Rilke e il Cratilo di Platone –. Finché leggeremo poesia la barbarie non prevarrà».

In questa ottica, a chiusura della cerimonia, la commissione, costituita dalle professoresse Silvia Rosati, D.S. IC “Colombo” di Frattaminore, Grazia Iennaco, docente di lettere classiche del Liceo Umberto di Napoli e dal professore Emanuele Scartaghiande, docente di lettere dell’ I.C. ” Montecorvino Rovella”, ha proceduto all’ apertura delle buste sigillate e alla proclamazione dei vincitori.

Certamen Acerranum, i vincitori

Per la Sezione Laus Italie (concorrenti esterni): 1° premio: Matteo Nardone del Liceo Bonghi Rosmini di Lucera; 2° premio: d’Aniello Ludovica del Liceo Francesco Severi di Castellammare; 3° premio: Anna Beretta del Liceo Enrico Fermi di Cecina; Premio Biblioteca del Liceo Alfonso Maria de’ Liguori: Mattea Saggese del Liceo Bonghi Rosmini di Lucera; Premio Istituto Italiano per gli Studi Filosofici: Valeria Saviano del Liceo Francesco Durante di Frattamaggiore; Menzione speciale: Edda Letizia Carbone del Liceo Enrico Fermi di Cecina. Per la Sezione Acerrae (concorrenti interni Liceo A.M. de’ Liguori):1° premio: Elisabetta Buonavolontà; 2° premio: Erica Romano; 3° premio: Mariagrazie Basile.

Certamen Acerranum

Ancora una volta, l’ ”Utilità dell’inutile” ha esercitato il suo fascino seducendo attraverso il racconto di storie terribili e meravigliose.

 

 

 

 

 


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