Juve Stabia le vespe mettono il vestito della festa, il racconto di Stabiamore


Juve Stabia le vespe battono il Picerno ed arriva poi il meritato riconoscimento.Il racconto post gara di Gianfranco Piccirillo che come sempre ha affidato ai social il suo “Stabia-amore pensiero”

Non è stata come l’emozione provata nel 2011, ma la festa finale del campionato stravinto dallo Stabia ha regalato sensazioni meravigliose con la consapevolezza della forza di una squadra, capace di restare nella storia con il record dei 79 punti realizzati e di essere apprezzata dalla stessa presidenza della Lega Pro, giunta a Castellammare per la premiazione. Pagliuca ha dimostrato di voler battere il record di punti che apparteneva allo Stabia di Caserta, allestendo una formazione con tutti i titolari, ad eccezione di Folino per Bachini, che ha disputato una gara piacevole al cospetto di un Picerno, che pure ha mostrato di essere una buonissima squadra, segnando due reti alla capolista, e sfiorando un paio di volte la terza, che sarebbe valso il pari.

La squadra di Longo, che deve disputare da sesta classificata i play off, è passata pure in vantaggio alla prima azione con il cannoniere Murano, abile a sfruttare le incertezze della difesa, compreso Thiam, che rientra tra i pali.In un Menti gremito all’inverosimile e con una discreta rappresentanza pure della tifoseria ospite, che come la società lucana, ha esaltato i valori dello sport.

Lo Stabia già nel primo tempo ha rimesso le cose a posto con la punizione di Mignanelli e un gol bellissimo di Bellich, oggi ancora grande protagonista in difesa, ma soprattutto in attacco con la realizzazione addirittura di una doppietta.Infatti, se il pari del capitano è stato facilitato da un errore del portiere lucano Merelli, il raddoppio del difensore goleador stabiese è stata una vera perla, perché giunge su un tiro al fulmicotone in piena area di rigore.

La gara è divertente e spettacolare nel primo tempo e anche nella ripresa, con tante occasioni da una parte e dall’altra e così meritano una menzione non solo i gol ancora di Bellich, che giunge addirittura al suo ottavo sigillo stagionale, e dell’ex D’Agostino con un’altra incertezza del portiere, ma ci sono anche le parate dello stesso estremo difensore Thiam e poi del subentrato Signorini, che come Esposito per Merelli nel Picerno, sono premiati giustamente dagli allenatori con una presenza in campionato.Nello Stabia entrano pure Piovanello per Candellone, Stanca per Folino e oltre a Signorini anche Garau e La Rosa nei minuti finali come giusto premio di fine campionato.

La gara termina con il Picerno in attacco, che impegna severamente Signorini, abile a disimpegnarsi sia in uscita, che nelle conclusioni dalla media distanza.Insomma non è stata una gara banale, come si poteva pensare, perché le squadre hanno onorato il pubblico con una buona prestazione, invogliati anche dal calore di una torcida stabiese, che ha regalato una coreografia spettacolare, uno striscione commovente per la scomparsa di un giovane tifoso lavoratore e diverse onde, che hanno coinvolto anche i tifosi del Picerno, come avveniva nelle passate edizioni dei mondiali.

Insomma difficile stabilire se sia stata più brava la squadra, guidata da un tecnico, capace di stabilire record difensivi e di punti, rimanendo peraltro imbattuta sul terreno amico o la tifoseria stabiese, tornata a livelli di presenze paragonabili a poche altre circostanze, ma un fatto è certo, Castellammare è tornata nella seconda serie calcistica nazionale con pieno merito e la premiazione finale davanti alle autorità, la festa successiva e la possibilità di vincere anche la Supercoppa con le vincenti degli altri gironi, Cesena e Mantova, sono le dimostrazioni concrete che anche nel nostro territorio i sogni possono diventare realtà.Se poi dovesse arrivare, come sarebbe giusto, anche il riconoscimento del titolo nazionale del campionato vinto nel 1945, potrebbe essere realizzato un magnifico triplete da parte di una società, capace con il presidente Langella in testa di assurgere alla cronaca nazionale, per una grande organizzazione e la capacità di scegliere uomini molto preparati in tutti i posti chiave, a cominciare naturalmente da quelli prettamente tecnici.

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