Il ciclista della domenica è spesso un vero appassionato che si sacrifica svegliandosi presto, per partire in bici da solo o con gli amici.I sacrifici continuano, nutriti da una sana passione sportiva, con l’acquisto di bici e abbigliamento tecnico, accessori elettronici costosi (navigatore Garmin, misuratore di potenza, sensori velocità e cadenza, fascia cardio, car radar, per citare i più popolari), fino alla depilazione delle gambe in nome dell’aerodinamica.
Non così per me.Sono partito alle h 11.45, complice un cielo coperto, con attrezzature comprate usate, valide ma non blasonate.
Triflisco, vicino Capua, è famosa tra ciclisti e podisti per le sue strade poco trafficate, in campagna, ed anche ricche di memorie storiche (il Ponte di Annibale) e luoghi di bellezza naturale.Da lì mi sono portato a Caiazzo, con una salita lunga prima di entrare in paese, poi Ruviano, Amorosi, in un passaggio dalla provincia di Caserta a quella di Benevento.
Un ponte mi ha fatto passare sul Volturno, qui pulito.Piccola doppia sosta bar, la seconda a Cerreto Sannita, per poi raggiungere Cusano Mutri, borgo medievale e riferimento per la sagra dei funghi.
Da Cusano è passato anche il giro d’Italia, e sono rimaste scritte che commemorano ancora Pantani.Da qui verso le montagne del Matese, ho incrociato una coppi di Aironi Cinerini sul greto di un torrente lato strada, ma sono volati via prima di poterli inquadrare bene.
Poi il navigatore mi ha suggerito strade sempre più strette e ripide, fino a portarmi su una pietraia.Illudendomi che finisse, ho spinto la bici in salita per più di 20 minuti, prima di capire che ero perso.
Così, con una vergogna prudente sono tornato indietro.Queesta volta più veloce per una discesa prevalente.
Tornato a Triflisco mi sono sentito comunque appagato per la mia fuga di 5 ore dalla città.Mi sono immerso nelle acque fredde ed effervescenti del laghetto locale, straordinario per il recupero sportivo e ho fatto l’ultima sosta bar.
Il dubbio resta, se avrò ingerito ai bar più calorie di quelle bruciate in bici.Ai nutrizionisti l’ardua sentenza!