Si è tenuto, nella giornata del 9 Luglio 2024, un incontro tra il prefetto di Napoli Michele Di Bari, il sindaco di Capri Paolo Falco, il sindaco di Anacapri Franco Cerrotta e i tecnici della Gori.Il motivo dell’incontro è stato quello di trovare una soluzione per la crisi idrica che sta colpendo l’isola.
Capri, combattere gli sprechi d’acqua
Alla fine dell’incontro si è convenuto che serve un altro piano per l’isola di Capri, l’utilizzo di nuove tecnologie ed evitare il più possibile gli sprechi d’acqua.
Il prefetto Di Bari ha proposto come soluzione al problema la costruzione di una struttura con doppia condotta sottomarina.Michele Di Bari, prefetto di Napoli, ha spiegato “É emerso che la soluzione che garantirà in futuro ai cittadini e turisti di Capri è quella strutturale, che prevede il raddoppio della condotta che oggi porta l’acqua da Castellamare di Stabia all’isola: un’opera già finanziata per 35 milioni di euro e che necessita di 40 mesi per la sua realizzazione“.
Ovviamente c’è necessità di trovare una soluzione momentanea, mentre non si svolgono e si portano a termine questi lavori, che possa garantire il servizio idrico sull’isola.Questa crisi idrica ha ripercussioni anche sul turismo dell’isola che durante la stagione estiva è molto intenso.
All’incontro i tecnici della Gori hanno esposto un piano di emergenza che si sviluppa in cinque punti:
- l’utilizzo di una o due navi cisterna che consentano la distribuzione idrica all’isola;
- venti autobotti;
- un centro di coordinamento per le emergenze e o disservizi;
- uno stoccaggio di acqua potabile;
- un piano appositamente strutturato per garantire la fornitura alle utenze sensibili, come scuole e ospedali.
Anche se c’è stato un riscontro positivo alla gestione dell’emergenza il prefetto ci ha tenuto a precisare che continuerà il monitoraggio della situazione, e nel caso di necessità è pronto ad intervenire.Il prefetto ha posto la gestione dell’emergenza in loco nelle mani dei tecnici della Gori.
Infine il prefetto conclude “Resta da approfondire l’ipotesi strutturale dell’installazione di un dissalatore: progetto complesso e molto costoso che avrà bisogno di opportune verifiche sia da un punto di vista tecnico, ambientale, sia dal punto di vista paesaggistico e, infine, per i suoi alti costi dovuti anche ai rilevanti consumi energetici.Dopo i necessari approfondimenti, organizzeremo un incontro ad hoc in prefettura“.
Fonte: Ansa.it