Pignoramento conto corrente: cosa c’è da sapere


Complici le difficoltà economiche che da anni si sommano, l’aumento dei tassi di interesse e le criticità finanziarie internazionali sono tante le persone che hanno difficoltà con il mutuo.Una situazione che determina molto spesso l’impossibilità di rispettare le scadenze previste causando diverse conseguenze.

Quella del pignoramento del conto corrente è una delle più critiche.Un’eventualità che per attivarsi devono concretizzarsi diverse condizioni.

Facciamo chiarezza scoprendo più da vicino come funziona il pignoramento di un conto corrente, cosa fare nel caso venisse pignorato e come evitare che ciò avvenga.

Cosa sapere sul pignoramento di un conto

Il pignoramento è una delle procedure esecutive che una società o l’Agenzia delle Entrate stessa possono mettere in atto per il recupero forzato di un credito.Si giunge al pignoramento solamente dopo che si è accertata l’impossibilità (o la volontà) di non saldare il debito provvedendo quindi all’emissione di un titolo esecutivo tramite l’azione di un ufficiale giudiziarie.

Per avviare il procedimento per il pignoramento il creditore deve essere in possesso di un documento ufficiale (contratto di mutuo, assegni, cambiali, sentenza di condanna, atti pubblici, decreti ingiuntivi, eccetera) con il quale inizialmente si inoltra al debitore un atto di precetto.Solo nel caso in cui non sortisse l’effetto sperato si inoltra l’atto di pignoramento all’istituto di credito interessato. È solo in questo momento che la banca blocca la somma di denaro sul conto corrente del debitore di cui egli non potrà più disporre.

Il debitore ha 20 giorni di tempo per opporsi al pignoramento prima che questo diventi esecutivo con il blocco della somma di denaro.Se sul conto ci sono fondi sufficienti si salda il debito e si chiude la procedura, altrimenti si procede con altri atti per rientrare della somma necessaria.

È doveroso comunque precisare che per quel che riguarda il pignoramento di un conto corrente la legge prevede alcuni vincoli a tutela della dignità del debitore. È in quest’ottica che va compresa la misura del “minimo vitale” per cui può essere pignorata una somma che eccede il triplo dell’assegno sociale così da garantire al debitore una liquidità per le esigenze quotidiane e, appunto, vitali.

Inoltre se il conto oggetto del pignoramento è quello sul quale viene accreditato lo stipendio si può procedere al blocco di solo un quinto o un terzo dello stipendio in base al tipo di debito.Anche l’Agenzia delle Entrate deve rispettare dei limiti: un decimo dello stipendio per importi inferiori a 2500€, un settimo dello stipendio per importi inferiori a 5000€, un quinto dello stipendio per importi superiori a 5000€.

Come prevenire il pignoramento dei conti

Il pignoramento del conto corrente non è possibile se su di esso ci sono solamente pensioni di invalidità, accompagnamento per disabili e rendite da assicurazioni sulla vita.

Ci sono inoltre altre soluzioni per non farsi pignorare il conto andando adatt aprirne uno in condizioni tali per cui il pignoramento non è possibile o più difficile.Se sei interessato a queste ipotesi leggi questo approfondimento che illustra quali sono i conti non pignorabili con un focus particolare ai conti corrente aperti all’estero.

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