Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, il settore della micromobilità in Italia non è stato risparmiato. Tra le modifiche approvate, l’obbligo del casco per tutti gli utilizzatori di monopattini elettrici rappresenta una misura che, seppur mirata a garantire una maggiore sicurezza stradale, sta sollevando non poche polemiche tra gli operatori del settore. Alcune aziende di noleggio hanno infatti dichiarato che il nuovo regolamento potrebbe rendere insostenibile la loro presenza sul mercato italiano, mettendo a rischio fino a 3.000 posti di lavoro. Il nodo principale è rappresentato dalla difficoltà logistica di poter tenere un casco su un monopattino. Non esiste un aggancio particolare per poter poggiarci il casco e il furto del dispositivo di protezione comporterebbe un rischio costante. La mancanza di alternative praticabili potrebbe spingere le aziende a ritirarsi dal mercato italiano.
Obbligo casco sui monopattini: le conseguenze economiche
Oltre alla perdita di posti di lavoro, la chiusura di queste attività potrebbe compromettere il sistema di mobilità sostenibile in molte città italiane. I monopattini elettrici hanno rappresentato una soluzione ecologica per gli spostamenti urbani, riducendo il traffico e le emissioni di CO2. La loro scomparsa rischierebbe di incentivare nuovamente l’uso di mezzi privati, vanificando i progressi compiuti negli ultimi anni in termini di sostenibilità.
Gli operatori si trovano in difficoltà e chiedere al governo un confronto per discutere alternative che bilancino sicurezza e sostenibilità economica sembra una via non percorribile al momento. Già nel 2021 vennero introdotte regole astringenti per i monopattini e gli operatori si sono adeguati. Mentre il dibattito continua, il rischio che l’Italia perda un’intera filiera industriale e migliaia di posti di lavoro è sempre più concreto. Una questione che, oltre a toccare la sicurezza stradale, solleva interrogativi sul futuro della mobilità urbana nel Paese.