La cattedrale di Notre Dame di Parigi, uno dei monumenti più iconici del mondo, riaprirà finalmente al pubblico dopo l’incendio devastante che nel 2019 l’ha messa in pericolo. A presiedere la cerimonia di riapertura sarà il presidente francese Emmanuel Macron, che ha invitato numerosi leader internazionali, tra cui il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Questo segnerà il suo primo viaggio all’estero dopo la vittoria alle presidenziali statunitensi. Tra gli altri ospiti di prestigio, ci sarà anche il presidente Sergio Mattarella, che, per l’occasione, rinuncerà alla tradizionale presenza alla Prima della Scala di Milano. La cerimonia di riapertura rappresenta non solo un trionfo per la Francia, ma anche un simbolo di speranza e resilienza. La cattedrale, infatti, è stata restaurata dopo il terribile incendio che nel 2019 ha minacciato di distruggere secoli di storia e arte. La cattedrale riaprirà il 7 dicembre al pubblico.
L’Incendio del 2019: un colpo al cuore di Parigi
L’incendio di Notre Dame è stato uno dei momenti più drammatici della recente storia della capitale francese. Il 15 aprile 2019, un incendio scaturito probabilmente da lavori di ristrutturazione in corso sulla parte alta del tetto della cattedrale, ha devastato la struttura. Le fiamme hanno rapidamente avvolto la celebre guglia, che è crollata sotto il peso del fuoco. L’intero tetto della cattedrale è andato distrutto, e il pericolo di un collasso completo della struttura ha fatto temere il peggio.
Le immagini della cattedrale in fiamme hanno fatto il giro del mondo, suscitando un’emozione profonda in milioni di persone, poiché Notre Dame è non solo un luogo di culto ma anche un simbolo universale di storia, arte e spiritualità. La cattedrale, costruita tra il 1163 e il 1345, è un capolavoro dell’architettura gotica e ospita numerosi tesori artistici e religiosi, tra cui vetrate istoriate, sculture e dipinti.
Fortunatamente, grazie all’immediato intervento dei vigili del fuoco e alla grande mobilitazione di esperti e restauratori, la struttura è stata messa in sicurezza, evitando il crollo definitivo. Le operazioni di restauro sono state avviate subito dopo l’incidente, con un piano ambizioso che ha coinvolto l’intero mondo del restauro e della conservazione del patrimonio culturale. L’obiettivo è stato quello di preservare il più possibile gli elementi originali, pur modernizzando le tecnologie per garantire la stabilità e la sicurezza a lungo termine della cattedrale.
Un restauro complesso e impegnativo
Il restauro di Notre Dame è stato un lavoro monumentale che ha richiesto enormi sforzi, risorse e competenze. L’intervento ha coinvolto non solo esperti in restauro architettonico e artistico, ma anche artigiani tradizionali, tra cui carpentieri, restauratori di vetrate e scultori, che hanno ricreato alcuni degli elementi danneggiati con materiali fedeli all’originale.
Una delle sfide più grandi è stata quella di ricostruire la guglia, che è crollata durante l’incendio. Per rispettare la volontà di ricostruirla “come era prima”, è stato necessario un lavoro di ricerca approfondito, basato su fotografie, disegni storici e materiali esistenti, al fine di riprodurre la guglia progettata dall’architetto Viollet-le-Duc nel XIX secolo. Il restauro ha visto anche la rifacitura e il consolidamento delle fondamenta e delle pareti, che erano state gravemente compromesse dal calore e dall’umidità.