“Cose mai viste” alla Reggia di Caserta

Si è svolto domenica otto novembre “Cose mai viste“alla Reggia di Caserta.

Un percorso fuori dai soliti itinerari della Reggia, seppur anche essi sempre ricchi di fasti, fascino, storie e bellezza e che vi consigliamo di visitare.Questo però vuole essere, anzi è qualcosa di diverso.

Partendo dallo scalone principale, maestoso, imponente, perfetto così come concepito nella mente del suo ideatore Luigi Vanvitelli e per volere dei regnanti, doveva esprimere tutta l’opulenza, i fasti, la perfezione, la forza di un regno mediante lo stile dell’epoca, in pieno neoclassicismo.

Da qui si arriva -attraverso percorsi di servizio- al piano di  calpestio della volta ellittica, raffigurante “La Reggia di Apollo”, contornata da quattro medaglioni raffiguranti le stagioni, ad indicare il sostegno alle arti garantito dal sovrano, opera di Girolamo Starace Franchis, da cui si beneficia di uno scorcio unico del salone e sul vestibolo del complesso vanvitelliano.

Con il valido ausilio della guida -senza la quale vi possiamo garantire che non ha senso visitare certi luoghi di cui non si conoscono storie e aneddoti- abbiamo fatto un percorso prezioso, a ritroso nel tempo. Più si saliva verso l’alto, attraverso piccole scale ristrutturate, o nuove e illuminate, più si arrivava nella porzione più intima della Reggia; quella strutturale, perfetta, indenne allo scorrere del tempo. Vedere quel complesso di archi di legno e muratura che sorregge le opere sotto i nostri piedi è stato un’emozione unica. Abbiamo passeggiato attraverso ponti di ferro che attraversano la struttura lignea delle capriate di copertura e l’incannucciata dello scalone, sospesi a trenta metri di altezza.

Da qui si arriva a quelli che erano gli appartamenti della servitù prima, e dei militari durante il secondo conflitto mondiale, in particolare prima delle truppe tedesche e poi di quelle americane.

Graffiti, ritratti di donne e frasi scritte sui muri, utensili di vita quotidiana che facevano parte delle dotazioni personali sono ancora lì, a testimonianza di un recente passato, dei loro stati d’animo attraverso i disegni sui muri.

Il percorso è proseguito con la visita al quarto piano, alle collezioni di arti minori e di oggetto di uso quotidiano come la raccolta di ceramiche pregiate, come l’intera collezione nipponica esposta; quadri eseguiti con le preziose sete di San Leucio, e abiti sacri.

La visita è culminata con l’arrivo al Teatro di Corte. Inaugurato dai sovrani Ferdinando e Carolina, dalla classica forma di cavallo, ha cinque ordini di palco. La volta è suddivisa in spicchi e nella parte centrale un affresco opera di Crescenzo La Gamba, raffigurante Apollo che calpesta il pitone, simbolo del vizio. Il palco è dotato di un portale che aprendosi sul Parco crea un’atmosfera davvero suggestiva. Un capolavoro d’arte conservato in tutto il suo splendore, ove ancora oggi si svolgono eventi artistici importanti.

Da qui era possibile continuare la visita al rodato circuito fra sale e appartamenti per poi concedersi una bellissima e rilassante visita al parco della Reggia, in una giornata dalle temperature tipicamente estive. Tanti visitatori  presenti oggi nel sito vanvitelliano. Un grande successo.

Ci auguriamo che tale percorso e tanti altri a venire sopraggiungano a incrementare il ventaglio di offerta, grazie anche alla professionalità di chi organizza e segue queste iniziative che i nostri lettori potranno seguire sul sito ufficiale della Reggia di Caserta.

foto Angela Garofalo

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