Roma, serie A.
Garcia: “Non è stato calcio, ma una parodia”. A Bologna, la Roma resta bloccata su un pareggio insapore. I lupi per una sera si sono ritrovati a nuotate tra le insidie create dagli emiliani.
Una partita, quella tra Bologna -Roma, giocata non in un campo da calcio, ma bensì in una piscina olimpionica, tanto evidenti la scarsa tenuta del terreno di gioco, che il tecnico romanista, l’ha definita un match di palla a nuoto con i piedi.
Una Roma quella del francese, rimaneggiata ampiamente, che ha proposto un tridente inedito, visto le assenze dei due africani Salah e Gervinho entrambi infortunati; che in parte ha deluso, ed in parte ha esaltato.
Il Bologna di Donadoni, a differenza dei giallo-rossi, ha mostrato un gioco preciso, con scambi (campo permettendo) veloci e precisi.
Tra i reparti emiliani c’erano buoni tempi di gioco ed una buona coesione. Gli uomini di Garcia, hanno proposto invece un gioco diverso, concentrandosi principalmente sulle palle lunghe, insomma il vecchio “palla avanti e pedalare”. Secondo il tecnico di Nemours, era l’unico modo per tenere lontano le punte bolognesi dalla propria aria di rigore.
Una partita giocata, su un campo impraticabile, e la condizione climatica non era di certo migliore, questi i due fattori che suggerivano il rinvio, infatti la sfida è stata in forse fino a pochi minuti dall’inizio.
Il solito gioco della squadra capitolina, quello che abbiamo imparato ad apprezzare in queste giornate di campionato, è stato solo un lontano ricordo, un po’ per colpa del campo, un po’ per colpa della condizione fisica generale della rosa aggravata dai rientri dei nazionali, la bella magica, che abbiamo conosciuto, non era la stessa.
