A noi! – Quel che resta del fascismo nell’epoca di Berlusconi Grillo e Renzi


Il libro di Tommaso Cerno “ A noi! – Quel che resta del fascismo nell’epoca di Berlusconi Grillo e Renzi”, edito dalla Rizzoli libri, mette in rilievo che l’Italia è nata con la camicia nera, fasciata nel sacco amniotico del fascismo, da cui cerca a fatica di liberarsi da settant’anni, senza riuscirci davvero

Berlusconi è stato accusato per anni di avere addormentato il Paese come un nuovo Duce, di averlo assopito in una sorta di Ventennio che potremmo definire, piuttosto che regime dal volto umano, regime dal mezzobusto umano, trattandosi di un’anestesia televisiva pressoché totale.

 

Questa anestesia, però, non ha solo generato la propaganda di governo, ma ha generato anche i suoi anticorpi: l’anti-berlusconismo militante.
Un politico non politico che sembra avere la stessa irruenza di Mussolini è Beppe Grillo, accusato di essere l’uomo solo che decide per tutti, quando il tal deputato è espulso dal gruppo parlamentare perché “ribelle” alla linea ufficiale.  Fino a Matteo Salvini, che rompe con gli stereotipi del vecchio leader e reinventa la lega.

Anche se il governo Berlusconi è durato un ventennio non ci sembra che abbia adottato gli stessi metodi totalitari di Mussolini ne tanto meno Bettino Craxi che è durato meno.

Adesso la lotta per spodestare Matteo Renzi è tra il Movimento  5 stelle, Salvini e quel che resta del centro destra.

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