Un viaggio nel mondo gay nel più recente lavoro teatrale di Antonio Magliulo
Il noto commediografo campano anche quest’anno si ripresenta puntuale all’appuntamento con il suo pubblico proponendo un testo inedito a sua firma che tratta con ironia e delicatezza la tematica dell’omosessualità.
Colpisce sempre l’attenzione che Magliulo rivolge al mondo circostante, al costume che cambia, al disagio sociale; è forse per questo motivo che le sue commedie sembrano scritte sulla scia di avvenimenti di cronaca che i media puntualmente ripropongono, talvolta senza soluzione di continuità. In realtà chi conosce la professionalità di questa compagnia amatoriale diretta dallo stesso Magliulo (Le Maschere Nude, ndr) sa bene che ogni mise en scène li impegna per circa un anno, prima di arrivare sul palco.
Anche quest’anno molte sorprese; non si lesinano le conferme e neppure le new entries (Fabiana Saggiomo nel ruolo di Gioconda Papera) e suo padre, Enzo Saggiomo, che, dopo il ruolo del gay di “www.centocarlucci.aiut”, quest’anno dà una bella prova impegnandosi a recitare un personaggio (Don Peppe) ai limiti della legge, arrogante e violento.
Si confermano perfettamente a proprio agio nel ruolo di Carluccio, maschera su cui si fondano molte opere di Magliulo, Umberto Del Cuoco (scaltro, ignorante, timido ma dal cuore buono e semplice) e Daniela Iaconis, calata nel ruolo sempre misurata, mai sopra le righe.
E si conferma versatile e sempre brillante Antonio Bessarione, che è il perno attorno a cui ruota tutta la vicenda, interpretando il ruolo del gay costretto a sposare una giovane di ottima famiglia e di eccellente posizione per salvare le zie da una disastrosa situazione debitoria. Zia Kornelia e zia Carmela sono una delle coppie inossidabili della compagnia; si è infatti ricompattato il duo della commedia “Io rottamo, tu rottami, essi rompono” in cui -irriconoscibili- interpretavano due anziane ed arzille ospiti di una casa di riposo, assolutamente antagoniste tra loro. Qui, invece, sono dalla stessa parte ma i loro tempi comici, la loro compresenza in scena, i dialoghi surreali basati sull’equivoco linguistico, sulle errate traduzioni hanno rappresentato la traccia comica della vicenda. Giulia Artiaco e Fulvia Oliva si confermano assolutamente due interpreti di indiscutibile spessore.
Raccolgono, inoltre, il meritato applauso del pubblico Pino Odore (Salvo Papera), Luca Trevisani (Giampi) e Giuliano Sammartino (nel duplice ruolo di Sabatino e di Ascanio).
ph: Francesco Costagliola