Quando si pensa a qualche rapporto di parentela all’interno del mondo del calcio, senza dubbio il più lampante (almeno fino a qualche anno fa) è quello dei fratelli Gary e Phil Neville, entrambi grandissimi giocatori che hanno caratterizzato la Premier League degli anni ’90 del XX secolo, e gli anni ’00 del nuovo millennio. Immaginarseli giocare da ragazzini in qualche campetto vicino ad una stazione dei treni di Bury, cittadina di 60.000 abitanti all’interno della Greater Manchester, fa venire un gran pelle d’oca. E questa pelle d’oca, certamente, non è dovuta alle rigide temperature della regione inglese. Gary & Phil, magari sarebbero potuti diventare anche dipendenti della stessa agenzia assicurativa, della stessa fabbrica, dello stesso studio architettonico: invece no, affatto. Decisero, non si sa come, di diventare entrambi leggende del calcio inglese.
E’ necessario affermare, anche se a molti un po’ dispiace, che anteporre il nome “Gary” a quello di “Phil” è in un certo modo necessario. Entrambi condussero una carriera indimenticabile, ma Gary, senza dubbio, fu in grado di diventare l’idolo di un popolo, quello dei Red Devils, che anche oggi lo rimpiange. Purtroppo per lui, a Phil questo non riuscì, nonostante collezionò ben 263 presenze con il Manchester United, per poi trasferirsi all’Everton , portando a termine la sua carriera con 242 partite giocate con la maglia dei Toffees (oltre che a 59 piccole perle con la selezione inglese). Gary porta nei suoi ricordi le 400 presenze con i rossi di Manchester, e delle 85 con la nazionale dell’Inghilterra, e divenne anno dopo anno, vera e condivisa leggenda, in campo e fuori.
Phil, il biondo, e Gary il castano, non avevano due fisici da fare invidia ai vari armadi che erano soliti popolare i campi inglesi in quei periodi, ma il coraggio e la disponibilità dei piccoli fratelli finì presto sotto i riflettori, in modo che tutti i calciofili potessero apprezzare ed ammirare le gesta del terzino e del centrocampista nei weekend di football. Presto, entrambi divennero parte integrante dei cosiddetti Fergie’s Fledglings, un gruppo di calciatori, nocciolo del Grande Manchester dei primi anni duemila insieme a gente rispondente ai cognomi di Giggs, Beckham, Butt e Scholes. Una piccola orchestra, la loro, che come dice appunto il termine “Fledglings” (=uccellini), spesso e volentieri suonava in campo una musica incantevole.
La separazione dei fratelli, nel 2005, lasciò tanta malinconia ai più romantici amanti del calcio. Phil si vide in un certo modo costretto a trasferirsi nella città di Liverpool, all’Everton, dopo aver pian piano perso il posto da titolare con i Diavoli Rossi. Già i fratelli erano odiati dai rivali del Liverpool, inutile dire in che situazione si mise Phil dopo il trasferimento ai rivali cittadini dei Reds. Col senno di poi, però, gli amanti del calcio, hanno compreso l’esigenza di capire la posizione dei fratelli Neville: United o non United, Everton o non Everton, questi qui sono stati due giocatori estremamente significativi per il calcio d’oltremanica.
Gary & Phil, così fin da bambini. Quasi una vita passata sullo stesso campo d’erba, con poche esperienze singolari e personali. Tra queste, su tutte, nella storia del calcio è presente il negato saluto da parte di Gary Neville all’ormai ex leggenda del Manchester United Peter Schmeichel, portiere strepitoso che decise però, con il passare degli anni, di trasferirsi ai rivali del Manchester City. L’omaccione danese, nel tunnel degli spogliatoi, saluta ogni singolo giocatore dello United, e quando raggiunge Gary, a capeggiare la banda di Ferguson, con tanto di gagliardetto in mano sorride, quasi già sapendo quale sarebbe stata la reazione del terzino inglese. Lo ignora. Lo ignora totalmente: Gary ha ben altro a cui pensare in quel momento, che scambiarsi un falso convenevole con quello che era stato negli anni passato un acchiappasogni tra i pali di Old Trafford. A Manchester è tripudio. Gary Neville, il capitano dei rossi, diventa ancor più simbolo della rivalità tra i due club, e nei biliardini di Old Trafford e di Maine Road prima, Ethiad poi, la passione e l’agonismo certo non si risparmiano.
Dopo vari ruoli secondari su panchine, o lavori come commentatori nelle TV sportive inglesi i due si ritrovano nel posto, probabilmente, meno pronosticabile di tutti. La premiata ditta Gary & Phil sulla panchina del Valencia, nel periodo dal dicembre 2015 al marzo 2016: lo sappiamo, nulla è andato per il verso giusto in Spagna, ma la magia dei fratelli Neville non si è ancora spenta…