Il 23 febbraio al Teatro Bolivar in scena ‘Regine’ con Rosaria De Cicco, regia di Giuseppe Bucci, da un’idea di Francesca Gerla e Chiara Tortorelli, su testi di Giuseppe Bucci, Francesca Gerla, Pino Imperatore, Arnolfo Petri, Chiara Tortorelli.
La rassegna itinerante del teatro al femminile, diretta da Gianluca Corcione per l’associazione Fratelli Di Versi, è giunta al terzo appuntamento, ricordando che il ricavato sarà devoluto al Telefono Rosa a sostegno della sede napoletana.
Lo spettacolo ‘Regine’ nato da una idea delle scrittrici Francesca Gerla e Chiara Tortorelli, e ispirati alla simbologia delle carte da gioco francesi, i monologhi di Regine sono le voci di eroine all’inverso, in disgrazia, rappresentative della società contemporanea.
Scritto da Arnolfo Petri, il monologo Mena rappresenta la regina di Quadri, nuova prostituta, ora boss di camorra (figura femminile particolarmente attuale oggi), che ha ormai perso memoria della umanità e della e poetica di una mamma, come Filumena Marturano.
Da Chiara Tortorelli nasce il personaggio di È solo una favola, amore associato alla regina di Picche, nuova adolescente che il mondo dei social network o della emancipazione non mette al riparo da depressione, anoressia e isolamento causate da abusi in famiglia.
La donna immaginata da Francesca Gerla, in Io non so nuotare, ha la fragilità e insieme la forza della regina di Fiori, nuova mamma, eroina profuga che ha viaggiato incinta sui barconi e non capisce il rifiuto dell’Occidente a prestare aiuto a lei e al suo bambino.
L’amore omosessuale è il tema de La voce di Laura scritto dal regista Giuseppe Bucci e ispirato a La voce umana di Cocteau, per la regina di Cuori, amante abbandonata al telefono, donna lesbica che, in una società ancora culturalmente molto omofoba, non può opporsi al desiderio di famiglia e figlio naturale della donna che ama.
L’opera22 ‘Regine‘ vede la partecipazione straordinaria dello scrittore Pino Imperatore, a cui è affidato un prologo e un poetico epilogo.