Giro d’Italia, 21° Tappa: a Milano è la festa dei “tulipani”, Dumoulin in rosa, Quintana e Nibali sul podio

La cronometro della 21° Tappa è andata a Van Emden, mentre la maglia rosa del padrone del Giro 100 la conquista Dumoulin: Milano parla olandese.

Non poteva esserci finale più incerto e teso di quello di oggi nel Giro d’Italia numero 100, con una classifica in cui i primi 6 dopo la tappa di ieri erano racchiusi in 1’30”. Il grande favorito dopo tre settimane di corsa era Tom Dumoulin (Team Sunweb), che ha nella sfida contro il tempo una delle specialità della casa, ed alla fine è stato proprio lui ad avere la meglio sui due che invece erano favoriti all’inizio del giro, Nairo Quintana (Movistar) e Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), saliti sul podio rispettivamente come 2° e 3°, disputando comunque un’ottima cronometro, ma che non è bastata a tenere lontana l’olandese. Thibaut Pinot (FDJ) finisce così fuori dal podio, nonostante le buone prestazioni degli ultimi giorni.
Grande prestazione di Van Emden (Lotto NL Jumbo), che si aggiudica l’ultima tappa di questo Giro d’Italia e con Dumoulin (2° oggi) colora Milano di blu, bianco e rosso, 3° posto per un grande Manuel Quinziato (BMC).
Per quanto riguarda le altre maglie: la bianca del miglior giovane va a Bob Jungels (QuickStep-Floors), quella ciclamino della classifica a punti a Fernando Gaviria (QuickStep-Floors) e quella azzurra della classifica scalatori a Mikel Landa (Team Sky).

Per concludere, queste sono alcune mie piccole considerazioni personale al termine del Giro:
– come prima cosa vanno i complimenti a Dumoulin per una grande vittoria (il Giro non era mai stato vinto da un olandese), che ha sudato e meritato dall’inizio alla fine essendo stato il più continuo, fermato soltanto da problemi intestinali;
– il percorso non era consono agli scalatori più puri come Quintana (Nibali ovviamente è più un passista che uno scalatore). L’unica montagna in cui le pendenze erano dure e secche era quella del Blockhaus e guarda caso è lì dove il colombiano ha fatto il vuoto e guadagnato secondi;
– l’incidente che ha coinvolto, tra gli altri, Thomas (costretto poi al ritiro) e Landa del Team Sky ha certamente influito. Forse come ha detto lo spagnolo la colpa è stata dei corridori e non della moto, ma alla fine non era comunque una cosa che avremmo messo in conto prima di questo Giro. Lo stesso Landa ha dimostrato, dopo l’incidente che gli ha impedito di lottare per la maglia rosa, che forse con lui ancora in gioco le cose sarebbero state un po’ più interessanti;
– i ritmi sono stati alti, ma non c’è mai stato qualcuno in grado di dare il cambio di passo deciso che avrebbe creato problemi nei rispettivi avversari, e di conseguenza tutto è stato deciso con due tappe a cronometro, dove il migliore (Dumoulin) ha guadagnato quei secondi che gli hanno consegnato il trofeo senza fine;
– quest’ultimo punto, più che una considerazione è un consiglio. Squadre come quella di André Greipel (la Lotto Soudal), prima di partecipare al Giro dovrebbero dare garanzie di onorare la corsa fino alla fine, perché snobbare in questo modo una grande corsa quando si vedono finite le possibilità di vittoria non è accettabile.

Chiudiamo con la classifica di giornata e di seguito la classifica finale:

LA CLASSIFICA MAGLIA ROSA FINALE:

Classifica concessa da: Spazio Ciclismo

Credit Foto: Facebook