25-3-2014 – Notte di posticipo al “Menti”.
Dopo il Palermo, a Castellammare di Stabia arriva il Padova dell’ex Lazio, Tommaso Rocchi. Se la classifica della Juve Stabia piange, quella del Padova non ride ed i veneti si presentano nella Città delle Acque affamata di punti e di speranze. Ne nasce un inutile pari.
Al pronti via, primo episodio dubbio. Errore della difesa bianca e Di Carmine si presenta “solo” davati a Mazzoni, la punta ex Cittadella tenta di saltare il portiere e cade in area . Sembra rigore, ma il potere della pay tv da ragione all’arbitro Borriello.
Al minuto 26, Romeo impegna severamente Mazzoni.
Il goal è nell’aria ed alla mezz’ora un cross al bacio di Zampano pesca Doukara che porta le vespe avanti per 1-0.
Al minuto 41, Di Carmine alza bandiera bianca al suo posto Vitale, assente da tanto, tantissimo tempo.
Nella ripresa, Vitale ci prova direttamente dalla bandierina ma non va.
Ppochi giri di lancette e Doukara si divora la palla che avrebbe ammazzato la partita.
La gara, diventa una corrida, falli e continue interruzioni.
Ma a 15 minuti dal gong, Pasquato, su punizione, pesca il Jolly della giornata e fa 1-1.
La Juve Stabia esce dal film della partita e la squadra di Serena sale in cattedra. Kelic si divora la palla della vittoria e dopo 5 minuti di recupero, al minuto 94, l’ex Improta crossa e, clamorosamente a porta vuota, Diakite grazia Benassi. Finisce qui.
Il Pareggio non serve a nessuno, ma è il giusto risultato di una brutta partita di due squadre tenute in vita solo dalla matematica.
FORMAZIONI UFFICIALI:
Juve Stabia: Benassi, Di Nunzio, Lanzaro, Romeo, Zampano, Suciu (69′ Giandonato), Mezavilla, Liviero, Di Carmine (41′ Vitale), Sowe (62′ Di Nardo), Doukara.
In panchina: Viotti, Piccioni, Ciancio, Falco, Parigini, Montini. All. Piero Braglia.
Padova: Mazzoni, Ceccarelli, Kelic, Benedetti, Freitas, La Camera (46′ Diakite), Moretti, Musacci, Improta, Rocchi, Vantaggiato (65′ Pasquato).
In panchina: Nocchi, Santacroce, Iori, Carini, Almici, Bonaiuto, Pasa. All. Michele Serena.
Arbitro: Francesco Borriello di Mantova. Assistenti: Filippo Valeriani di Ravenna, Pasquale De Meo di Foggia. Quarto uomo: Andrea Morreale di Roma.