<em>“Un’opera per richiamare l’attenzione su una faccenda veramente importante affinchè l’arte, ancora una volta, come è sempre stato nei secoli, parli un linguaggio che vada diretto al cuore delle persone, che dia un messaggio, che aiuti a soffermarsi e fare delle valutazioni, senza giudicare. Un’opera monumentale decisamente importante nel percorso artistico di Nello Petrucci che resterà a Pompei per una settimana e poi andrà a Trento” – così Marta Menegon, PR visual art, alla presentazione dell’opera “Chico sono io” realizzata dall’artista Nello Petrucci.
“Chico Forti sono io”, presentata a Pompei l’opera di Nello Petrucci
E’ stata presentata ieri pomeriggio presso il Comune di Pompei la scultura dedicata a Chico Forti, realizzata da Nello Petrucci, direttore creativo del Pompei Street Festival.
Presenti alla cerimonia il tenore di fama internazionale Andrea Bocelli e sua moglie Veronica Berti, il sindaco della città mariana Carmine Lo Sapio, il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, il Presidente del Tribunale di Torre Annunziata, Ernesto Aghina, il fondatore di Contemply Art, Giovanni Boccia, l’esperta d’arte Marta Menegon, oltre la stampa e diverse associazioni.
Il tenore Andrea Bocelli e sua moglie Veronica Berti da tempo sostengono la causa di Chico Forti con il quale sono in costante contatto telefonico dopo averlo incontrato personalmente a Miami.
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La vicenda giudiziaria di Chico Forti
Chico Forti, lo ricordiamo, è rinchiuso da 22 anni in un carcere di massima sicurezza a Miami con l’accusa di omicidio. Condannato all’ergastolo senza possibilità di liberazione condizionale, Chico si è sempre proclamato innocente, vittima di un errore giudiziario.
A sostegno della battaglia per la revisione del processo inizialmente condotta solo da Gianni Forti (zio di Chico), si sono unite, negli anni, diverse associazioni e diverse personalità dello spettacolo. Due anni fa, nel 2020, il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha concesso il via libera al trasferimento in Italia dove Chico continuerebbe a scontare la sua pena, ma il provvedimento è rimasto sulla carta. Da allora sono trascorsi altri due anni e Chico è rimasto rinchiuso nella sua cella, a Miami.
“Non è la prima volta che Nello Petrucci dedica un’opera a Chico Forti. A Miami, in occasione di Basel Art, Nello aveva realizzato un murale (L’Attesa) che aveva ha richiamato tanto l’attenzione e che, però poi, purtroppo, è stato rimosso” – continua Marta Menegon – “Oggi ritorna con una nuova opera. E’ la prima volta che Nello realizza una scultura in marmo, un materiale difficile, ma dotato di una grande forza espressiva che altri materiali spesso non hanno.”
“Se una fotografia vale mille parole, la tua opera è la Divina Commedia”
Nello Petrucci prima di mostrare l’opera ha letto ai presenti una lettera di ringraziamento inviata da Chico Forti. La lettera inizia con queste parole:
“Vi allego quanto buttato giù di pancia in una delle mie innumerevoli notti insonni: un abbraccio forte come il marmo, ma caldo come il sole. Ho conosciuto Nello attraverso il murales “L’attesa” realizzato durante l’ultima Arte Basel di Miami. Gli scrissi: “Se una fotografia vale mille parole, la tua opera è la Divina Commedia”. Da lì è scaturita una solida amicizia basata sulla reciproca stima. Quando con Veronica, Andrea e Gualtiero nacque il progetto “Chico sono io” la scelta dell’artista fu unica e immediata: Nello Petrucci. Nessuno di noi sapeva in realtà se Nello fosse anche uno scultore, ma nessuno di noi aveva il dubbio circa la la sua versatilità e la capacità di esserlo.”