9 Maggio 1978: una data, due destini: Aldo Moro e Peppino Impastato


9 Maggio 1978, quarantadue anni fa, a Roma, in Via Caetani, nel bagagliaio di un’auto veniva ritrovato il cadavere di Aldo Moro. Nella stessa giornata, a Cinisi (PA) veniva ritrovato un altro corpo senza vita, quello di Peppino Impastato, martoriato con una carica di tritolo sui binari della ferrovia.

Oggi nel Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo interno e internazionale, ricordiamo Aldo Moro ucciso dalle Brigate Rosse e Peppino Impastato ucciso dalla mafia.

“Bacia e carezza per me tutti”

Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani. Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Sono le vie del Signore. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo”. Sono le parole che Aldo Moro scrisse in una delle sue ultime lettere alla moglie Eleonora Crivelli.

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Aldo Moro (Maglie, 23 settembre 1916 – Roma, 9 maggio 1978) è stato un politico, accademico e giurista italiano. Tra i fondatori della Democrazia Cristiana, ne divenne prima segretario (1959) e poi presidente (1976). Fu rapito il 16 marzo 1978 e assassinato il 9 maggio successivo dalle Brigate Rosse.

Se si insegnasse la bellezza alla gente la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà” 

“Se si insegnasse la bellezza alla gente la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante nel davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione a rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.
 (Peppino Impastato).

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Peppino Impastato, (Cinisi, 5 gennaio 1948 – Cinisi, 9 maggio 1978), è stato un giornalista e attivista italiano, membro di Democrazia Proletaria, noto per le sue denunce contro le attività di Cosa Nostra, a seguito delle quali fu assassinato il 9 maggio 1978, all’età di 30 anni.

 

 

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