A trent’anni dalla caduta del muro di Berlino


<strong>Muro di Berlino: Il 9 novembre del 1989 il muro che divideva Berlino est da Berlino ovest fu abbattuto riunificando una città che per 28 anni (dal 1961) fu divisa a causa dei differenti egoismi ed equilibri che caratterizzarono la guerra fredda. A crollare non fu solo il muro fisico, ma anche la cortina di ferro e la politica dei blocchi contrapposti che era calata sul mondo dopo il 1945. Una caduta che, nonostante le profonde divisioni che esistono ancora in molte zone del mondo e i muri che si cercano di erigere (confine con il Messico, Israele ecc.), cambiò profondamente il destino del mondo.

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La costruzione del muro

La costruzione del muro iniziò ufficialmente la notte del 13 agosto del 1961, scegliendo tale giorno perché domenica e di ferie estive, non destante quindi troppi sospetti. Nei giorni e nelle settimane successive il filo spinato che doveva servire come barriera temporanea fu sostituita con lastre di cemento verticali, rafforzate con placche metalliche e supporti costruiti a posta. La ragione ufficiale della costruzione fu quella di fermare l’esodo della popolazione dalla Repubblica democratica tedesca (Ddr) in direzione della Repubblica Federale di Germania (Germania ovest). Si stima infatti che tra il 1949 e il 1961 più di 2,6 milioni di tedeschi erano riusciti a fuggire nella parte di Germania “capitalistica”. Per evitare un collasso demografico ed economico il governo della Ddr decise la costruzione della barriera.

Il Muro di Berlino, Il tipo di costruzione e i tentativi di fuga

Il muro rappresentava solamente il confine visibile. Dall’altra parte, nella zona orientale, si trovava la famigerata “striscia della morte”, una porzione di terreno che conteneva trincee, chiodi, filo spinato e moltissimi meccanismi di difesa. Anche le case che si trovarono lungo la linea di costruzione furono inglobate, murando porte e finestre e difendendole con allarmi e congegni. Alla fine del processo di costruzione il muro arrivò a misurare 155 chilometri di lunghezza per quattro metri di altezza, contando circa 300 torrette di guardia. Naturalmente fuggire nella Germania ovest divenne un’impresa non certo facile e a oggi si contano circa 138 persone che persero la vita nel tentativo di attraversare il confine spesso in modo rocambolesco (come chi tentò la fuga scavando tunnel sotterranei).

 

Il 9 novembre 1989

Gli eventi che portarono alla caduta del muro, una delle cause dirette della caduta del blocco sovietico, sono da ricondurre alla politica riformatrice che Michail Gorbacev decise di portare avanti a partire dal 1986. Inaugurando perestrojka e glasnost’ Gorbacev invitata i paesi satelliti dell’URSS a imitare la casa madre. Anche il sorgere spontaneo di manifestazioni popolari non poteva quindi essere represso. La serie di manifestazioni politiche che dall’ottobre 1989 inondavano la Germania Est e che chiedevano maggiori libertà politiche misero sotto pressione il governo comunista, portando alle dimissioni di Erich Honecker. I suoi successori cercarono di fare concessioni ai manifestanti per cercare di mantenere in vita il regime. Nella prima serata del 9 novembre 1989 durante una conferenza stampa, il portavoce del governo Günter Schabowski, incalzato dai giornalisti, affermò che con le nuove regole era ora possibile attraversare il confine. In realtà il portavoce non aveva partecipato alla riunione in cui era stato chiarito che sarebbero comunque occorsi dei documenti specifici per passare da una parte all’altra. Il suo comunicato stampa incompleto gli aveva permesso di rispondere solo ad alcune domande dei giornalisti. Così quando affermò che le regole si applicavano fin da subito, migliaia di berlinesi scesero in piazza e si recarono nei pressi del confine. Il numero delle persone superò di gran lunga l’immaginazione delle guardie di confine che smisero di controllare i passaporti alle 23:30 e le persone cominciarono a passare liberamente da una parte all’altra. Il vero e proprio abbattimento di porzioni di cemento cominciò solamente tra l’11 e il 12 novembre polverizzando quello che rimaneva della cortina di ferro e sancendo di fatto la riunificazione della Germania.


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