L’ex sindaco di Roma, Giovanni Alemanno, politico esperto con un passato nell’Msi e in Alleanza Nazionale, sta lavorando per creare un nuovo movimento politico.
Le parole di Alemanno
La decisione è stata presa in una recente kermesse di incontri e dibattiti tenutasi a Orvieto. Alemanno ha testualmente dichiarato:
“Abbiamo il dovere di dire le cose come stanno con voce chiara e ferma, e siccome non c’è spazio nei partiti per dire quello che si pensa, siamo qua fuori dai partiti a dire come la pensiamo e a dire che, se dall’interno del governo di centrodestra non ci ascolteranno, e continueranno su questa strada, noi in autunno siamo pronti a lanciare un movimento politico”.
I convocati di Alemanno
Alemanno ha scelto di chiamare l’evento “Forum per l’indipendenza italiana” e ha invitato, tra gli altri, Andrea Zhok, filosofo noto per le sue posizioni critiche sulla pandemia, Simone De Stefano, ex CasaPound ora alla guida di ItalExit con l’ex grillino Gianluigi Paragone, Marcello Tagliatatela, che ha lasciato Fratelli d’Italia per fondare “Campo Sud”, Fabio Granata, ex fedelissimo di Gianfranco Fini.
Alla kermesse di Orvieto erano presenti anche Simone Pillon, esponente cattolico e ultra conservatore, il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, il filosofo Diego Fusaro, che si definisce un marxista più a proprio agio a destra che a sinistra, il giornalista Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, e stella di Byoblu, un emittente spesso criticata per la diffusione di teorie cospirazioniste. Il parterre della kermesse comprende anche euroscettici, no vax e filo russi putiniani dubbiosi del cambiamento climatico, fieri di aver criticato il feeling della premier Meloni con Bruxelles e l’establishment, la continuità con Draghi, l’appoggio incondizionato all’Ucraina. le politiche “morbide” sull’immigrazione, l’abolizione del reddito di cittadinanza.
Il progetto politico
Alemanno intende collegare la destra sociale e nazionalista con il ribellismo figlio della pandemia, il pacifismo anti-Nato, e l’insoddisfazione diffusa presente in Italia, puntando sui delusi di centrodestra del governo Meloni, ma non solo.
L’ex sindaco di Roma intende andare oltre i confini del suo recinto politico, aprendo le porte a tutti i soggetti del cambiamento radicale, a destra come a sinistra, che siano indisponibili ai compromessi, non intendendo piegare la testa di fronte ai condizionamenti degli Stati Uniti e dell’UE.
L’ interlocuzione di Alemanno va nella doppia direzione di Italexit di Paragone e dei comunisti di Marco Rizzo, dichiarando testualmente : “Nessuno deve rinnegare ciò che è stato, ma la guerra civile è finita, lo sosteneva già Almirante”. Per il momento l’invito di Alemanno non è stato raccolto, soprattutto perché Italia sovrana e popolare avrebbe difficoltà con la base comunista di Rizzo. Fare proseliti a sinistra per la storia e il profilo di Alemanno non è un’impresa facile, ma non si esclude che alla fine la leadership di questa nuova forza politica possa ricadere su una figura meno divisiva. Però l’istituto demoscopico Noto, nonostante le difficoltà, ha stimato uno spazio elettorale intorno al 10%. Nella fase iniziale il nuovo soggetto dovrebbe togliere voti soprattutto a Lega e Forza Italia, mentre sottrarrebbe poco a Fratelli d’Italia, dimostrando la tenuta della leadership di Giorgia Meloni. Alemanno è però convinto che, come accaduto per leader e movimenti del recente passato, presto anche gli elettori della Meloni potrebbero abbandonare la fase dell’innamoramento. A quel punto il suo nuovo movimento, se riuscisse a farsi trovare pronto, potrebbe cavalcare il malcontento e passare all’incasso dei sostenitori delusi da Giorgia Meloni.
La storia insegna che quando si raggiunge il governo sulle ali del malcontento popolare, lucrando sulla paura, promettendo soluzioni immediate e salvifiche, è inevitabile la nascita del dissenso interno. Questa analisi dimostra che il consenso che partito il partito di Alemanno riuscisse eventualmente a raccogliere dimostrerebbe che esiste uno spazio politico che possa mettere in crisi il percorso sul quale è cresciuta la popolarità della attuale premier. Inoltre la conferma dell’esistenza di uno spazio politico a destra della Meloni, si coglie anche dal comportamento politico del segretario della lega, Matteo Salvini, perché da tempo è sceso in campo con una sua personale campagna elettorale per le Europee, con l’obiettivo di erodere consensi proprio al partito Fratelli d’Italia. Infatti, mentre la premier Meloni, in visita al presidente degli Stati Uniti Biden, ha dovuto ammettere l’esistenza del cambiamento climatico, Salvini prima ha ironizzato sulle lacrime del ministro Pichetto Fratin, poi ha confermato che, a suo parere, non c’è nessuna emergenza sul clima. Il leader della lega ha dichiarato testualmente : “D’estate fa caldo, d’inverno fa freddo” e anche se sembra una boutade, non lo è, perché si tratta solo di campagna elettorale sul tema della transizione ecologica, che sarà centrale alle europee.