Trump si è insediato ufficialmente come Presidente degli Stati Uniti, ma oltre al suo discorso e alla sua prima intervista televisiva entrambe piuttosto imperialiste, persino nei confronti della Russia di Putin, preoccupa il ruolo del magnate Elon Musk nel suo governo.
Infatti, a far discutere non è tanto il recente braccio alzato dal magnate americano, gesto accostato da diversi commentatori al saluto romano, ma la possibilità dell’acquisizione di TikTok da parte di Elon Musk, che già possiede la piattaforma X, prima nota come Twitter.
Questo fatto, più della trasformazione destrorsa di Musk, che in passato era piuttosto vicino al partito democratico americano, rappresenterebbe un cambiamento dirompente nel panorama dei social media.
In effetti la posizione di Musk, già potentissima, si rafforzerebbe ulteriormente, perché uno dei magnati tecnologici più influenti al mondo metterebbe in moto implicazioni significative per il potere politico di Donald Trump e l’influenza degli Stati Uniti in tutto il mondo.
Nello specifico con l’acquisizione di TikTok, Musk controllerebbe due delle piattaforme social più influenti al mondo, X e Tik Tok. La piattaforma cinese ha al momento circa 170 milioni di utenti americani, rappresentando già da qualche anno un vero e proprio fenomeno culturale, soprattutto tra i giovani.
L’ex piattaforma Twitter, ora denominata X, invece è una piattaforma consolidata, principalmente per il dibattito pubblico e la diffusione di notizie. Mettendo insieme queste due piattaforme praticamente si offre a Musk un potere senza precedenti, nel cercare di modellare l’opinione pubblica e influenzare quanto più possibile le dinamiche sociali e politiche.
Il presidente Donald Trump ha già espresso il suo sostegno all’acquisizione di TikTok da parte di Musk, perché probabilmente vede in questa mossa la possibilità di rafforzare ancora di più la sua già forte influenza politica.
Fa riflettere il fatto che, durante la sua precedente presidenza, Trump ha cercato invece di bandire TikTok, motivando la sua censura come una difesa necessaria per la sicurezza nazionale.
Nel suo secondo mandato presidenziale Trump vede piuttosto in Musk un alleato strategico, che proprio al timone di TikTok, possa agganciare e potenzialmente mobilitare milioni di giovani e giovanissimi elettori.
Inoltre l’acquisizione di TikTok da parte di Musk rafforzerebbe anche la posizione degli Stati Uniti nel panorama globale dei social media, perché con TikTok sotto il controllo di un’azienda americana, le preoccupazioni sulla sicurezza dei dati e sull’influenza cinese potrebbero essere notevolmente attenuate.
Questo fatto nelle intenzioni di Trump e di Musk potrebbe addirittura portare a una maggiore fiducia degli utenti e a un aumento dell’adozione della piattaforma non solo negli Stati Uniti, ma a livello globale.
Quindi l’acquisizione di TikTok da parte di Elon Musk segnerebbe sicuramente un nuovo capitolo nella storia dei social media, perché attraverso il controllo di due delle piattaforme più influenti, Musk avrebbe il grande potere di modellare il futuro della comunicazione digitale.
Grazie a Musk Donald Trump e gli Stati Uniti avrebbero un vantaggio strategico significativo nel mondo attuale sempre più interconnesso. Infatti nei tempi attuali il controllo delle piattaforme di comunicazione diventa una leva di potere sicuramente cruciale, e Musk sta assumendo sempre maggiore consapevolezza del suo ruolo e per questo il suo entusiasmo per i viaggi spaziali e l’approdo storico dell’uomo sul pianeta Marte in realtà appare la consapevolezza della possibilità della conquista o piuttosto di un controllo pressoché generale del pianeta terra.
Chi è Elon Musk?
Elon Musk è nato il 28 giugno 1971 a Pretoria in Sudafrica. La madre è unadietologa e modella canadese, mentre il padre è un ingegnere elettromeccanico, pilota e navigatore sudafricano, ex co-proprietario di una miniera di smeraldi in Zambia. Ha un fratello, Kimbal, del 1972, e una sorella, Tosca, del 1974 e aveva la nonna paterna britannica e il nonno materno statunitense, originario dello stato federale del Minnesota.
In mezzo secolo l’eclettico imprenditore sudafricano ha impressionato il mondo, perché ha dimostrato una straordinaria abilità nell’uso dei social media e della rete per amplificare i suoi messaggi.
Ad esempio riesce ad adoperare tweet, per provocare risalite o precipitose cadute del valore delle criptovalute, facendo leva sui 57 milioni di follower della piattaforma X.
Inoltre Musk non ha bisogno di fare pubblicità ai suoi prodotti, perché in realtà il prodotto da promuovere è se stesso. La sua reputazione è l’asset fondamentale delle sue società e questa mossa gli ha permesso di azzerare una delle voci di spesa maggiori per ogni grande azienda, la pubblicità appunto.
Per fare questo, Musk è intervenuto praticamente su tutti i temi sociali e tecnologici dibattuti negli ultimi anni, dall’intelligenza artificiale agli alieni, dai diritti dei lavoratori al Coronavirus.
I suoi toni e le sue idee sono sempre le più estreme e molto provocatorie. Cominciò da bambino a fare progetti e provare a costruire ogni sorta di marchingegno, e addirittura un dottore suggerisce ai genitori di fare dei controlli per valutarne la personalità e capire se fosse affetto da qualche patologia più della psiche che del corpo.
A nove anni aveva già letto, un po’ come il nostro Giacomo Leopardi nell’ottocento, l’intera Encyclopedia Britannica, a dieci anni ricevette un Commodore VIC-20 e imparò a programmare in Basic.
A dodici anni sviluppò un videogame chiamato Blastar e lo vendette a una rivista di settore per circa 500 dollari, iniziando una carriera piena di invenzioni e di successi. A diciannove anni venne accettato alla Queen’s University a Kingston, in Canada, e nel 1992 si trasferì negli Stati Uniti, dove si laureò sia in Economia che in Fisica.
Nel 1995 si trasferì in California per iniziare un dottorato in Fisica alla Stanford University ma, dopo appena due giorni, si ritirò, per cominciare la sua clamorosa avventura nel mondo dell’imprenditoria.
Agli albori di Internet, nei quali nascono i primi motori di ricerca come Yahoo e Netscape, Musk ebbe la sua prima intuizione di realizzare una sorta di elenco delle imprese, localizzato all’interno di una mappa digitale da vendere poi agli editori.
Col fratello Kimbal fondò così Global Link Information Network, una startup che avrebbe cambiato nome in Zip2 dopo che il New York Times e il Chicago Tribune ebbero acquisito il servizio.
Nel 1999 Compaq fiuta l’affare e acquista Zip2 per 307 milioni di dollari e 34 milioni in stock option. È stato questo il primo vero successo imprenditoriale di Elon Musk. Con i soldi ricavati da questo clamoroso successo co-fonda X.com, una società finanziaria online che diventerà PayPal, attualmente uno dei sistemi di pagamento più usati al mondo.
I suoi obiettivi restano gli stessi di quando era bambino, vale a dire salvare il pianeta e cominciare l’esplorazione di nuovi corpi celesti, portando innanzitutto l’uomo la prima volta su Marte.
Nel 2002 fonda SpaceX, acronimo di Space Exploration Technologies Corporation, diventando il primo proprietario al mondo di una società per trasporti spaziali.
Infatti SpaceX progetta e costruisce razzi e veicoli spaziali, che sono utilizzabili per il trasporto, sia di persone che di merci. Il valore innovativo sta nell’aver rivoluzionato il sistema del trasporto su razzo in orbita, perché i razzi in precedenza venivano distrutti durante le varie fasi del lancio, invece adesso, con l’invenzione del Falcon 9, Musk ha reso possibile l’utilizzo dello stesso motore per più lanci.
In questo modo il magnate visionario ha raggiunto l’obiettivo di accedere allo spazio, riducendo nello stesso tempo i costi, e in un futuro non troppo lontano si potrebbe arrivare anche alla colonizzazione del pianeta rosso Marte.
Un altro tema che sta particolarmente a cuore a Elon Musk è quello dell’energia, legata alla mobilità sostenibile e così nel 2003 fonda Tesla Motors, una casa automobilistica che ha cambiato il concetto di auto elettrica, perché sta producendo da anni auto dal basso impatto ambientale, utilizzando energie rinnovabili, senza perdere il piacere della guida e il brivido della velocità.
Il primo modello apparso sul mercato è stata la Tesla Roadster, una supercar sportiva capace di raggiungere i 200 chilometri orari e, nonostante i costi non bassi sia di produzione che di vendita, ha riscosso subito un grande successo sul mercato.
Così Musk ha pensato di proporre al mercato pure la prima berlina elettrica di lusso, la Model S, che ha battuto molti record con un’autonomia di oltre 400 chilometri per il primo modello, e 900 per il successivo. Inoltre ha creato la prima vettura con l’autopilota incorporato e la connessione alla rete in modo integrato.
La sua gamma di produzione appare sempre in continua evoluzione, perché l’idea di Musk è quella di rendere accessibile l’auto elettrica al grande pubblico e non solo ad un’utenza di nicchia. Per ridurre il surriscaldamento globale, nel 2016 fonda SolarCity, la prima fabbrica per la produzione di pannelli fotovoltaici marchiati Tesla, e lancia pure la tegola fotovoltaica autointegrata per i tetti delle abitazioni civili.
Nello stesso tempo lavora pure a Hyperloop, un sistema futuristico di trasporto ad alta velocità, che secondo Musk rappresenterebbe una sorta di “quinta modalità di trasporto destinata a rivoluzionare i viaggi”, ponendosi come alternativa all’utilizzo di navi, aerei, automobili e treni.
Musk ha fondato altre società, tutte con obiettivi differenti, come Halcyon Molecular, società di biotecnologie per la salute, allo scopo di sconfiggere molte malattie ancora oggi incurabili; poi OpenAI, un’organizzazione no profit che sviluppa tecnologie di Intelligenza artificiale, messe a disposizione degli esseri umani in modo sicuro; Neuralink che mira a impiantare elettrodi nel cervello umano, per permettere una maggiore flessibilità di contatto fra l’uomo e le macchine.
La sua eccentricità è sempre andata di pari passo con alcuni strani approcci e abitudini piuttosto stravaganti. Ad esempio, pur essendo figlio di una dietologa, non ha mai avuto sane abitudini alimentari, provando addirittura a spendere solo un dollaro al giorno per il cibo.
Sostanzialmente Musk comprava hot dog e arance alla rinfusa, per vedere se fosse riuscito a vivere con così poco. In effetti Musk ha voluto imparare a dedicare solo una minima parte del suo tempo e del suo denaro al cibo e anche il sonno per lui non è una priorità.
A Musk è capitato di rimpiazzare il sonno con lattine di Coca-Cola e caffè, cosi come può essere definito pure un re del multitasking, riuscendo a fare affari al telefono e partecipando contemporaneamente alle riunioni, tra email e il controllo delle fatture. In effetti come mezzo di comunicazione preferisce le email e i messaggi, perché non gli piace rispondere al telefono.
Musk è quindi un personaggio eccentrico, che ha realizzato anche invenzioni frivole, come le tavole da surf marchiate Tesla, i lanciafiamme Boring Company, tequila in edizione limitata, case costruite come mattoncini Lego.
Oltre a lanciare oggetti in orbita, Musk investe il suo tempo anche nel mondo musicale. Per esempio “Don’t Doubt Your Vibe” è un brano che ha realizzato interamente al computer, attraverso la campionatura dei suoni e un filtro della voce, che la rende quasi come se provenisse da un altro mondo. Questa canzone al momento non ha riscosso un grande successo.
Al visionario imprenditore è andata meglio, lanciando sul mercato la Tesla Tequila, la sua versione del distillato alcolico messicano, con un prezzo non certamente economico di 250 dollari a bottiglia, che però non ha assolutamente scoraggiato gli acquirenti, mandando esaurite le scorte.
Secondo la statistica di Gigacalculator, gli italiani avrebbero bisogno di 23 settimane e 3 giorni di impegno produttivo per uguagliare il guadagno che Musk riesce a realizzare in soli 5 minuti, vale a dire 12.854 dollari.
Al momento Elon Musk ha un patrimonio stimato di 433 miliardi di dollari, e praticamente per capire l’enormità dei capitali a sua disposizione, bisogna considerare che se una persona iniziasse a guadagnare un milione di dollari al giorno, per arrivare al patrimonio di Elon Musk dovrebbe impiegare ben 1188 anni.
Il presidente Donald Trump ha confermato quindi la promessa, fatta in campagna elettorale, di nominare l’uomo più ricco del mondo, appunto Elon Musk, a capo di un nuovo dipartimento per l’efficienza governativa.
Il ministro Musk dal punto di vista politico preoccupa l’opinione pubblica internazionale, perché chiede nuove elezioni nel Regno Unito, sostiene l’estrema destra tedesca e indebolisce la Commissione europea.
Elon Musk insomma sembra voglia dimostrare la sua influenza politica in Europa, e secondo alcuni esperti commentatori lo scopo sarebbe esclusivamente quello di incrementare i suoi interessi economici. Fanno discutere alcune sue dichiarazioni, che denigrano le autorità europee, per esempio così si è espresso sul primo ministro britannico : “Starmer deve andarsene e deve essere perseguito”.
Il premier laburista Starmer, è in realtà solo l’ultimo bersaglio di una vera e propria campagna mediatica iniziata dal proprietario di SpaceX e di Tesla durante la campagna presidenziale di Trump per la Casa Bianca. Musk ha chiesto pure il rilascio dell’attivista britannico di estrema destra Tommy Robinson, e sta sostenendo apertamente il partito anti-immigrazione Reform UK, il cui leader, Nigel Farage, in passato alleato di Beppe Grillo, ha recentemente incontrato.
Elon Musk sta diventando una figura popolare anche tra i giovani britannici, secondo l’istituto di sondaggi Savanta e l’editorialista del Times Patrick Maguire ha scritto recentemente le testuali parole : “Musk non è più solo un commentatore molto critico della vita politica britannica, ma un attore di primo piano”.
Musk ha incontrato pure il primo ministro ungherese Viktor Orban, una figura chiave della destra radicale in Europa, quando quest’ultimo ha fatto visita a Donald Trump in Florida all’inizio di dicembre, ma il magnate americano è accusato soprattutto dal governo tedesco di ingerenza nelle questioni di politica interna.
Musk infatti sta sostenendo cospicuamente il partito di estrema destra AfD e ha partecipato a gennaio a un incontro o meglio una conversazione amichevole in diretta su X con la leader dell’AfD, Alice Weidel.
Insomma questo signore di 53 anni così ricco e potente e con un ruolo ufficiale nel governo Trump per ridurre la spesa pubblica degli Stati Uniti, si mette a litigare anche con i giudici costituzionali che hanno recentemente annullato le elezioni presidenziali in Romania, per il sospetto di ingerenze della Russia a favore del candidato nazionalista Calin Georgescu-Roe.
Secondo politologi ed esperti americani e non solo, gli uomini ricchissimi come Musk vedono positivamente le forme di governo autoritarie, perché credono che possano funzionare in modo più efficace, ma c’è anche una contraddizione in questo ragionamento, perché è necessario un forte potere statale per il programma di sicurezza che Trump e Musk intendono adottare negli Stati Uniti. Musk poi ha attaccato duramente la Commissione europea, definendo addirittura “antidemocratico” il funzionamento dell’Unione, e chiedendo nel contempo un ruolo maggiore e più poteri per il Parlamento.
A questo punto come contraltare l’esecutivo europeo sta prendendo di mira il social network X, minacciandolo continuamente di pesanti sanzioni economiche, per le accuse di “ingannare” gli utenti con i suoi segni di spunta blu che dovrebbero certificare fonti di informazione affidabili e invece rappresentano solo dei mezzi di propaganda del governo di Trump e Musk.
Un’ex commissaria europea, Vera Jourova, è arrivata addirittura al punto di descrivere Elon Musk come un “promotore del male” in un’intervista, e la campagna di Musk in Europa è solamente nella sua fase iniziale. La preoccupazione maggiore per le istituzioni europee e le autorità politiche di alcuni stati è che nei prossimi mesi la situazione potrebbe superare i limiti di guardia, arrivando a rendere i rapporti tra Europa e Stati Uniti ai livelli precedenti la seconda guerra mondiale o addirittura peggiori.