Il Senato ha appena approvato in via definitiva il disegno di legge proposto dall’onorevole Maria Carolina Varchi (FdI), che stabilisce la maternità surrogata come “reato universale”. Con questa decisione, l’Italia introduce una delle normative più restrittive in Europa in materia, rendendo perseguibili i cittadini italiani che ricorrono alla maternità surrogata anche all’estero, in Paesi dove questa pratica è legale.
Cosa prevede il ddl Varchi
Il disegno di legge, che ha suscitato accesi dibattiti in Parlamento e nella società civile, si inserisce all’interno di una politica più ampia di tutela della famiglia “tradizionale” e dei diritti dei minori. La maternità surrogata, che in Italia è già vietata dalla legge n. 40 del 2004, viene ora qualificata come reato universale. Questo significa che, anche qualora un cittadino italiano si avvalga di questa pratica in Paesi dove è consentita, potrà essere perseguito una volta rientrato in Italia.
Il ddl ha trovato l’appoggio compatto della maggioranza di governo, dall’altro lato, l’opposizione ha criticato il provvedimento, ritenendolo una violazione delle libertà individuali. Secondo i critici del decreto Varchi, la legge, oltre a essere molto dura, colpisce principalmente le coppie omosessuali e le famiglie che ricorrono alla maternità surrogata. Molti ritengono che il ddl Varchi rappresenti un attacco alla genitorialità in tutte le sue forme e una forma di discriminazione verso chi non può avere figli in modo naturale.
Le conseguenze internazionali
Il concetto di “reato universale” implica che la giurisdizione italiana si applichi anche in casi che avvengono al di fuori del territorio nazionale. Si tratta di una misura che solleva interrogativi anche a livello di diritto internazionale: se da un lato l’Italia vuole tutelare principi etici considerati fondamentali, dall’altro vi è il rischio di contrasti con Paesi in cui la maternità surrogata è regolamentata e legale; protestano le famiglie arcobaleno.
L’Italia, con questa nuova legge, si pone come uno dei Paesi più rigorosi in Europa sul tema della maternità surrogata, ma resta da vedere come questa normativa sarà applicata nella pratica e quale impatto avrà sulle coppie italiane che scelgono percorsi alternativi per diventare genitori.