Silvio Berlusconi non scioglie la riserva e intende restare in campo fino all’ultimo per la presidenza della Repubblica, ma il segretario della lega, Matteo Salvini, continua a incontrare i leader degli altri partiti, come se la candidatura del leader di forza Italia fosse già tramontata.
L’obiettivo di Salvini è di individuare una personalità di alto profilo di centrodestra, che possa esautorare oltre Berlusconi anche Draghi e incontri i favori di almeno una parte del centrosinistra per evitare che, senza un accordo ampio, si precipiti inesorabilmente verso elezioni anticipate, gradite in questo periodo solo a Fratelli d’Italia.
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Sono diversi i nomi che potrebbero essere indicati per la strategia di Salvini, tra questi sembra quotato quello di Franco Frattini, ma anche quelli di Letizia Moratti e della presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, ma ci sono anche altre o altri.
…e non mollo, e no che io non mollo
Berlusconi da parte sua non intende mollare, sicuramente fino al giorno della prima votazione, ma vorrebbe addirittura arrivare fino alla quarta, per dimostrare di avere molti voti e poi magari indicare un nome alternativo, che potrebbe essere lo stesso Mario Draghi o anche un altro come quello di Gianni Letta. Berlusconi sta giocando una partita innanzitutto coi suoi alleati e intende lasciare il campo il più tardi possibile, quando il suo passo indietro non consentirà di fare fuori il candidato da lui stesso indicato.
State buoni se potete
Salvini nello stesso tempo prova a tenere buono Berlusconi, elogiandolo e dicendo in continuazione che il suo ruolo sarà determinante, perché vuole tenere compatto tutto il centrodestra e spingere a votare una parte del centrosinistra, compresi i 5 stelle, sul suo candidato di alto profilo, spaventandoli sul rischio delle elezioni anticipate.
Ignazio La Russa di fratelli d’Italia è a stretto contatto con il fedelissimo del Cavaliere, Gianni Letta, per cercare di organizzare prima delle votazioni il vertice del centrodestra, richiesto pressantemente da Giorgia Meloni, per verificare se la candidatura di Berlusconi abbia o meno i numeri necessari e nel caso indicare un altro candidato.
Piuttosto che…blocco e raddoppio
Ma Berlusconi intende resistere fino allo sfinimento e piuttosto che lasciare intende raddoppiare, arrivando come candidato alla quarta chiama, per non essere sopraffatto dai suoi alleati, che non vogliono neanche che il presidente di Forza Italia diventi il regista delle operazioni, il King maker dell’inquilino del Quirinale.
Il suo posizionamento blocca qualsiasi manovra di Lega e fratelli d’Italia e lo rende centrale come nel 1994 al momento della sua discesa in campo in politica.
D’altro canto ci potrebbe essere la mossa attesa della rinuncia di Berlusconi a favore di Draghi, mettendo da parte il rammarico del Cavaliere per la mancanza di riconoscenza dell’ex presidente della Banca centrale europea nei suoi confronti, ma resterebbero i problemi per la formulazione di un nuovo governo.
Infatti Salvini sarebbe disposto a votare Draghi al Quirinale solo, se ci fosse anche un accordo sul suo successore a Palazzo Chigi e su tutto l’assetto ministeriale, così come pure Giuseppe Conte, che al pari del segretario della Lega potrebbe avere un ruolo importante nel nuovo organigramma governativo.
Speciale seggio Drive-In
Insomma non solo Berlusconi vuole ottimizzare, ma anche gli altri leader intendono trarre vantaggio dalle nuove soluzioni che si prospettano per Quirinale e Palazzo Chigi.
Bisogna però verificare se i grandi elettori di tutte le forze politiche saranno disposti a seguire le indicazioni dei loro leader nel segreto dell’urna, con l’ulteriore variabile dei contagiati del virus.
In extremis i grandi elettori positivi del covid dovrebbero riuscire a votare con una norma ad hoc del governo che consenta gli spostamenti e attraverso la sistemazione di uno speciale seggio drive-in al parcheggio di Montecitorio a via della Missione, solitamente riservato alle auto dei deputati.
Insomma i grandi elettori positivi o anche in quarantena dovrebbero votare con una modalità simile a quella usata nei drive-in per i tamponi Covid, garantendo la segretezza del voto con l’aggiunta delle schede in Aula, prima che cominci lo spoglio.