Biden cerca la pace?

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Il presidente degli Stati Uniti a Bruxelles gioca la partita più importante davanti all’Europa, il mondo intero e il suo paese. La Nato sembra avviare una grande trasformazione, dopo che Trump nel 2017 sembrava averla liquidata e Macron nel 2019 ne aveva dichiarato la morte cerebrale, perché si vuole costruire un nuovo modello occidentale con un’alleanza politica e militare completamente diversa.

“Ambiguità costruttiva”, di cosa si tratta?

La guerra in Ucraina in effetti ha dato alla Nato, un ruolo più largo, perché non solo militare, ma anche politico. È stato introdotta, su proposta di Gran Bretagna e Polonia, una strategia definita di “ambiguità costruttiva” per non intervenire direttamente nel conflitto.

Solo se Putin dovesse scatenare anche la guerra batteriologica chimica, biologica o nucleare, l’atteggiamento potrebbe cambiare radicalmente. Infatti, la spinta a non intervenire direttamente in nessun caso nel conflitto tra Russia e Ucraina è stata bloccata oltre che da Biden, anche da Francia, Germania, Italia e altre nazioni.

La Norvegia voleva introdurre l’espressione ambiguità costruttiva nel comunicato per rimarcare la flessibilità del non intervento militare, ma gli Stati Uniti hanno guadagnato tempo, dimostrando di avere la leadership della Nato con un comunicato finale che di fatto è la stessa dichiarazione diffusa dalle ore precedenti da Washington, prima che Biden giungesse in Europa.

E se il conflitto dovesse allargarsi?

Insomma saranno inviate nuove armi in Ucraina, schierati soldati in Romania, Slovacchia, Ungheria e Bulgaria e soprattutto ci saranno severe conseguenze militari e la possibilità di un allargamento mondiale del conflitto, se la Russia userà armi di distruzione di massa.

La Nato sarà la piattaforma che coordinerà gli aiuti militari all’Ucraina, carburante, missili anti-tank , anti-aerei, droni e supporto di batterie anti-navali con un sostanziale accordo tra tutti i paesi.

La Francia di Macron ha però manifestato nette divergenze con gli Stati Uniti sul ruolo della Cina perché confida molto nel ruolo di mediazione di Xi Jinping, mentre Biden ne diffida perché è convinto che abbia un forte rapporto di collaborazione con Putin.

Il problema per tutti i paesi della Nato sarà come raggiungere l’obiettivo della spesa per la difesa, fissato al 2 per cento già nel vertice di Galles del 2014, trasferendo risorse dalla spesa pubblica verso il riarmo con possibilità di nuove imposte, tagli agli investimenti e allo stato sociale. Biden inoltre ha annunciato nuove sanzioni nei confronti di enti e singole personalità presenti, oltre che in Russia, anche in Cina e Corea del Nord.

È stata ventilata l’ipotesi di escludere la Russia dal G20 del prossimo ottobre a Bali con una grande compattezza di tutte le nazioni europee, ma intanto l’ambasciata russa in Italia deposita in procura una denuncia per un articolo del giornale la  Stampa di Torino, in cui si auspicava la morte di Putin per risolvere il conflitto.

Biden assicura, il gas americano sostituirà quello russo

Le sanzioni economiche verso la Russia sono state definite da Draghi straordinariamente efficaci nei confronti dell’economia russa e si sta lavorando ad un fondo comune europeo per aiutare i profughi.

L’Europa vuole inoltre diventare indipendente dal gas russo, soprattutto dopo che Putin ha deciso che le transazioni andranno saldate in rubli, violando quanto stabilito nei contratti, che prevedono pagamenti esclusivamente in euro e dollari.

Biden ha assicurato un nuovo partenariato energetico con l’Europa, inviando volumi aggiuntivi di gas naturale liquefatto verso gli impianti rigassificatori europei.

Il commissario dell’Unione Europea Ursula von der Leyen ha confermato che il gas americano sostituirà quello russo, prevedendo di rimpiazzare, entro la fine dell’anno, 50 miliardi di metri cubi di gas naturale russo con forniture alternative dai principali produttori mondiali di Gnl, gas naturale liquefatto, in particolare proprio dagli Stati Uniti. Tutti i leader della Nato sono convinti che mantenere e inasprire le sanzioni nei confronti della Russia aumenta le sofferenze economiche dello stato di Putin, costringendolo a fermare la guerra ed arrivare finalmente alla pace.

Per questo il G7 ha deciso la stretta sulle riserve auree della Banca centrale russa, e l’unione europea assieme agli Stati Uniti ha pure stabilito la creazione di una task force, per monitorare che le restrizioni non vengono aggirate, impegnando altri governi mondiali ad adottare sanzioni simili e ad astenersi da azioni che ne riduchino o mitighino gli effetti. Colpire il portafoglio russo con durissime sanzioni economiche secondo Biden e anche il premier inglese Johnson, è il modo migliore per ridurre i tempi della guerra e arrivare almeno alla tregua delle armi in Ucraina.

 

 

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