Bonus 2023: cosa cambierà con il nuovo governo?

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Iniziato il percoso di avvicinamento del nuovo governo verso la sua prima legge di bilancio. Sono molti i provvedimenti da attuare ma poche le risorse disponibili. Cosa cambierà per i bonus esistenti? Quali saranno le nuove manovre? Ecco una sintesi delle ultime novità.

Risorse maggiori contro l’aumento dei costi energetici

Come già più volte chiarito, il nuovo governo destinerà la maggior parte delle risorse disponibili contro l’aumento dei costi dell’energia per diminuire il peso delle bollette. Alla voce energia infatti saranno destinati i due terzi delle risorse ovvero 21 miliardi su circa 31 miliardi a disposizione. Federico Freni, sottosegretario all’economia, ha spiegato che per coprire i primi tre mesi del 2023 saranno predisposti un mix di bonus, confermando da una parte lo sconto benzina, il bonus sociale ed i crediti di imposta e in parte pensando a nuovi ristori specifici per alcuni settori.

Flat tax, taglio del cuneo fiscale, Superbonus, reddito di cittadinanza e pensioni: cosa cambia?

Flat tax, taglio del cuneo fiscale, Superbonus, reddito di cittadinanza e pensioni, su alcuni di questi temi il gorverno ha voluto fornire un’anteprima rispetto a provvedimenti più strutturali che potranno arrivare nel corso della legislatura. Vediamo nello specifico quali sono le ultime novità.

Taglio cuneo fiscale

Il taglio del cuneo fiscale è una priorità del governo Meloni tuttavia mancano le risorse adeguate per riforme strutturali di questo tipo. Nello specifico quindi verrà prorogato l’attuale taglio di due punti deciso dal governo Draghi in favore dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 35 mila euro. In parallelo, i premi di produttività e i benefit saranno detassati: quelli fino a 3 mila euro al 5 per cento, ora al 10, quelli sopra i 3 mila euro al 15, anziché progressivamente. Ma è sempre facoltà delle aziende concederli.

Riguardo gli autonomi, verrà aumentata la platea di chi usufruisce della tassazione al 15 per cento, aumentando la soglia da 65mila a 85 mila euro, la prima forma di flat tax applicata dal governo Meloni.

Reddito di cittadinanza e superbonus

L’obiettivo del nuovo governo è quello di riformare il reddito di cittadinanza e superbonus, per ricavare risorse da destinare altrove. Tuttavia non sono ancora chiare le misure che verranno adottate. In generale si punta a una rimodulazione della spesa e ad un rafforzamento del meccanismo dei controlli per evitare truffe e sprechi ai danni dello Stato. Il superbonus invece potrebbe scendere dal 110 al 90 per cento.

Pensioni

La riforma delle pensioni del nuovo governo Meloni sarà rimandata ma secondo quanto dichiarato, ci sarà un’altra misura tampone per sostituire in via temporanea la legge Fornero. Si parla nello specifico di quota 103, che consentirebbe di andare in pensione a 62 anni d’età dopo 41 anni di contributi.

Pace fiscale e assegno unico

Nella legge di bilancio si agirà anche sui crediti fiscali. Da quanto affermato, si parla nello specifico di annullare le cartelle fino ai mille euro in quanto il costo della riscossione è più alto della riscossione stessa, mentre per quelle dai mille ai tremila euro si abbasserà la sanzione con la possibilità di poterla dilazionare.

Per quanto riguarda l’assegno unico invece potrebbe essere aumentato indicizzandolo con l’inflazione a partire da gennaio, raddoppiandolo solo per i nuclei con 4 o più figli e con 100 euro in più per i figli gemelli.

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