E Brexit fu. I cittadini britannici e i mercati finanziari avranno alcune ripercussioni importanti dalla vittoria del Leave sul Remain nell’Unione Europea. I mercati, invero, sono già in subbuglio, come prevedibile, mentre per gli inglesi le conseguenze avranno una scadenza
Per ora poche certezze: Brexit, Sterlina in caduta libera e Cameron si è dimesso
Oggi, a poche ore dal voto che ha decretato la Brexit, la sterlina è su minimi che non si registravano dal 1985 (è scambiata a 1,32 dollari) e le borse sono tutti in calo. Si va alla ricerca di prodotti finanziari tranquilli e di monete solide come il Dollaro e lo Yen. Ci vorrà un po’ di tempo per capire cosa accadrà definitivamente, ma per le borse questa paura era già scritta nelle stelle. Per quanto concerne, la grande Londra, la più grande capitale finanziaria al mondo, le cose probabilmente cambieranno, ma ci vorrà del tempo. I giochi politici e le strategie d’uscita dalla UE la faranno da padrone. Non bisogna dimenticare che la Gran Bretagna è l’ingresso principale delle aziende extra UE per l’Europa e che a Londra risiedono le sedi legali dei colossi mondiali che operano in Europa. Bisognerà attendere, dunque, ma le ripercussioni saranno inevitabili, anche se, secondo alcuni esperti, Londra ha riserve per i prossimi 8/10 anni, e quindi avrebbe il tempo di riassettarsi. Staremo a vedere, sperando che l’UE e l’italia possano trarre dei vantaggi e non essere solo spettatori. Alla vigilia del voto in Spagna, e con altri paesi in forte difficoltà, la paura della fuga di nazioni è forte.
David Cameron ha lasciato la propria carica di Premier. Sosteneva il Remain, ma la vittoria del Leave (52% a 48%), lo ha costretto ad un’azione che lui stesso aveva detto di non voler mai fare. Lezione di serietà che arriva ai nostri politici da un leader d’oltremanica.
La libertà di circolazione per i britannici
Per i cittadini britannici e per quelli europei in Gran Bretagna, la prima e più importante conseguenza sarà legata al visto e alla libertà di circolazione. Non sarà più sufficiente il documento d’identità e sarà probabile l’introduzione del visto, in quanto è un paese extra-UE. Per chi vive lontano dall’UK servirà un permesso di lavoro per soggiornare lungo periodi nei paesi europei.
Il lavoro
Una conseguenza legata alla potenziale delocalizzazione dei colossi industriali sarebbe il lavoro. Molte multinazionali,come anticipato, oggi risiedono in Gran Bretagna, e se scegliessero la via di altri paesi per abbattere problemi legati a tasse e dazi (oggi inesistenti), potrebbero portare serie conseguenze alla disoccupazione o, comunque, costringere le politiche britanniche sul lavoro ad essere seriamente riviste.
Chi vive lontano dall’Inghilterra, oggi ad esempio in pensione, vedrà ridursi notevolmente il proprio potere d’acquisto.