Campania, la Regione chiarisce il proprio utilizzo dei Fondi europei
In merito ad alcune informazioni fuorvianti apparse sulle pagine di alcuni organi di informazione, la Regione Campania chiarisce l’utilizzo dei Fondi europei. Innanzitutto, la Corte dei Conti per prima ha espresso perplessità sulle modalità di rappresentazione nel bilancio regionale. Il complesso e articolato metodo di rendicontazione delle Regioni trova difficoltà ad essere formalizzato. La Corte sta dunque lavorando con gli uffici competenti per una migliore modalità di rappresentazione contabile della spesa europea. Lacuna che persiste dai tempi del governo Conte.
Campania, i Fondi europei e la questione degli 8 progetti “retrospettivi”
Altra questione, gli 8 progetti esaminati dalla Commissione europea, non sono altro che progetti precedenti risalenti al periodo 2007-2013. Gran parte degli interventi messi in atto in precedenza, risultano non ancora conclusi. La natura di tali progetti è dunque proveniente dal passato, sono i cosiddetti progetti “retrospettivi”, ovvero progetti già avviati con fondi di una rendicontazione precedente, su cui la Campania sta ancora investendo e costruendo. Errore della Corte è stato quello di sommare tali progetti alla rendicontazione attuale.
L’errore della Commissione secondo la regione Campania
In attesa della definizione del contraddittorio, la Commissione con una “lettera di avviso” chiede di sospendere dalla rendicontazione quei progetti che si trovano in condizione dubbia. Ecco spiegata la prima grave irregolarità… Aggiungiamo qualche precisazione sulla seconda presunta irregolarità riscontrata dalla Commissione su 2 degli 8 progetti esaminati, anche questi provenienti dalla “accelerazione della spesa” 07/13. La Commissione ha ritenuto illegittime le procedure di gara eseguite dai comuni mediante il ricorso ad una cosiddetta “centrale di committenza” esterna, e non direttamente dai loro uffici.
La Regione, in piena sintonia con le autorità nazionali, sta per rispondere alla Commissione, aderendo alle richieste formulate nella warning letter, rimuovendo ogni ostacolo alla normale prosecuzione del programma di spesa dei fondi europei.