Carnevale in Italia, tra maschere dimenticate e leccornie dolciarie

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Siamo nel pieno di Carnevale, ma con l’apertura della corsa elettorale per il prossimo 4 marzo, sembra essere passato in secondo piano.

Il Carnevale è una festa antichissima, la cui nascita viene fatta risalire ai Saturnali latini.

E’ rappresentato da maschere, coriandoli, stelle filanti, travestimenti e tradizione popolare, ma anche trasgressione, liberazione dai vincoli e sregolatezza.

Il periodo di spensieratezza prima del digiuno quaresimale, cui cederà il passo il 13 febbraio con il martedì grasso.  Quest’anno il mercoledì delle ceneri nel giorno degli innamorati il 14 febbraio.

In Italia numerose le celebrazioni, tra le quali alcune località sono famose in tutto il mondo per gli eventi che propongono in questi giorni.

Le maschere

 

Da nord a Sud, tutta la penisola è percorsa da dolciumi e maschere, purtroppo la storicità delle maschere è andata via via scomparendo.

Pochi ricorderanno le maschere antiche della tradizione carnascialesca, sicuramente si ricorderanno quelle della propria città.

La più antica fra queste sembra sia Arlecchino, originario di Bergamo. Nel secolo XVI da Venezia arrivò la maschera di Pantalone e da Napoli Pulcinella, seguiti dal Dottor Balanzone di Bologna . Gli altri famosi personaggi del Carnevale italiano vengono da Torino (Gianduia), da Firenze (Stenterello), da Bergamo ancora (Brighella) e da Venezia il personaggio femminile più famoso che è Colombina.  Molte altre se ne sono aggiunte negli anni.

Nel secolo scorso, il ventesimo, i bambini si rifacevano alle maschere tradizionali, era tutto un passeggio di Arlecchino, Colombina, Brighella, Gianduia e Balanzone, Pulcinella.

In quel periodo chi voleva avere un respiro internazionale, si ispirava ai costumi tradizionali nazionali: l’olandesina, la giapponesina, l’indiana americana e l’indiana orientale, il cow boy, andavano per la maggiore.

Ieri come oggi i personaggi Disney sono sempre molto graditi ai piccoli: Minnie e Topolino, le principesse che si sono arricchite con Belle (da La bella e la bestia), Jasmine (da Aladin), oltre le storiche Biancaneve, Cenerentola, Aurora (da La bella addormentata).

I bambini che si vedono sfilare nelle strade in questi giorni traggono ispirazione dai personaggi dei cartoni animati giapponesi o dalla saga di Harry Potter.

Le vecchie e care maschere sembra proprio che non siano più alla moda, se non nelle ricerche scolastiche che le brave insegnanti della scuola primaria assegnano in nome di una cultura che sta via via svanendo nella popolazione italiana.

I luoghi del Carnevale

 

Le maschere imperversavano nelle città come Venezia, dove i festeggiamenti ancora oggi richiamano un pubblico internazionale di visitatori e di persone in costume chiamate mascherine.

Non solo Venezia ma anche Viareggio è conosciuta in ambito internazionale, con i suoi carri dal sapore sarcastico e impertinente, la cui prima sfilata di carrozze addobbate a festa nella storica Via Regia, nel cuore della città vecchia, risale al 1873.

Ivrea con il lancio delle arance, a Cento la proclamazione del Re del Carnevale ed inoltre è l’unico gemellato con il Carnevale di Rio De Janeiro.

Anche Fano, nelle Marche ha la sua tradizione con il rogo del Pupo la rivisitazione in chiave moderna dell’antico ed eterno rito del capro espiatorio, purificando così gli abitanti dalle colpe commesse nei giorni di licenza erotica del Carnevale. Il Carnevale di Fano quest’anno apre le porte domenica 28 gennaio con il Carnevale dei Bambini e degli animali, la sera stessa il primo Grande Concorso mascherato.

Il Carnevale di Putignano ha inizio con la Festa delle Propaggini che rievoca gli eventi del 1394, con l’invasione dei saraceni sulle coste pugliesi, dove gruppi di persone travestite da contadini che girano con utensili della civiltà di un tempo ed eseguono canti in dialetto e poesie satiriche rivolte ai politici ed ai potenti. Ogni giovedì vengono presi di mira satiricamente diversi ordini sociali, come i Pazzi (giovani non sposati), i Monsignori, le Monache, i Vedovi, le Donne Sposate e i Cornuti (uomini sposati, quest’ultimo sicuramente il più divertente da seguire.

Da non dimenticare anche quelli di Roma, Verona, Sicilia e Sardegna, insomma basta scegliere e buttarsi nella mischia!

Leccornie

I dolciumi che ogni cittadina propone in questo periodo sono innumerevoli.

Dalle Chiacchiere o Frappe, alle Castagnole, le Fritelle di Mele, gli Arancini di Carnevale, i Crostoli, si può spaziare in lungo ed in largo nella nostra penisola, tutti ugualmente squisiti.

Ve li racconteremo poco alla volta sulla nostra rubrica di gastronomia.

 

 

Fonte foto: Pasquale Fabrizio Amodeo

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