Centro cinofilo Santa Lucia – Dal primo agosto il fornitore di mangimi interromperà il servizio. Le autorità locali venendo meno alle procedure di pagamento stanno di fatto condannando a morte delle anime innocenti.
Il centro cinofilo di Santa Lucia, nella persona del suo gestore, Alfonso Bove, è riuscito fino ad ora – solo grazie al passaparola e la generosità dei singoli – a raccogliere scorte alimentari. Tra queste iniziative la raccolta fondi: Aiutiamo il centro cinofilo Santa Lucia di Cellole. Ma non saranno sufficienti.
“I settecento cani randagi ospitati presso il canile ‘Santa Lucia’ rischiano di morire di fame a causa del mancato pagamento delle fatture da parte delle amministrazioni di Sessa Aurunca, Carinola e Cellole”. Lo denuncia Emanuela Bignami, responsabile nazionale randagismo di Animalisti Italiani onlus. “È una situazione – prosegue – drammatica quella che sta vivendo il centro cinofilo ‘Santa Lucia’. Non hanno più risorse economiche. I Comuni devono al gestore oltre 750 mila euro per il servizio custodia e cura dei randagi. Stiamo parlando di una struttura eccellente, ritenuta una delle migliori della Campania, dove lavorano quattro operai senza più uno stipendio da diversi mesi. Dal primo agosto il fornitore di mangimi interromperà il servizio. Le autorità locali venendo meno alle procedure di pagamento stanno di fatto condannando a morte delle anime innocenti. Il titolare del canile per disperazione si è rivolto al Prefetto di Caserta che lo ha liquidato con un ‘non è competenza dell’ufficio di Governo’, eppure i sindaci sono responsabili degli animali ivi custoditi”. Conclude la nota Bignami: “per solidarietà nei confronti del Centro Santa Lucia, per l’impegno e la dedizione che stanno affrontando in questa difficile situazione, Animalisti Italiani onlus si prenderà cura di sfamare questi cani in pericolo di vita per quanto sia possibile nella sue risorse economiche, e aiuterà a divulgare donazioni a favore del suddetto Centro”