Coronavirus Ariano Irpino. Il racconto di Lucia:”No, alla caccia all’untore!”


Ariano Irpino è un paese dell’Irpinia con poco più di 20 mila anime, che nell’ultimo mese è arrivato alla ribalta nazionale per essere un focolaio del Covid-19. Lucia, una cittadina di Ariano Irpino, ci racconta la sua quarantena.

Lucia, una donna di Ariano Irpino, ci racconta la sua quarantena e quella dei suoi familiari ed amici ad Ariano Irpino cittadina arrivata al centro delle cronache nazionali per i tanti casi di contagio da Covid-19, il virus che sta mettendo in ginocchio l’Italia da poco più di un mese.

Il comune di Ariano Irpino è in quarantena dalle ore 13:00 del 15 marzo 2020, su ordinanza della Regione Campania. In quell’occasione i casi accertati erano 37, oggi, 26 marzo 2020, ad Ariano Irpino sono 73 i casi accertati di Covid-19 e 6 decessi. Una speranza arriva dall’ultimo bollettino medico di ieri sera, che ha segnato zero nella casella dei nuovi contagi.

Immagini di Ariano Irpino ai tempi del Coronavirus

Il racconto di Lucia

Abbiamo posto alcune domande a Lucia, per capire il suo stato d’animo e quello della cittadina a 11 giorni dalle restrizioni ferree imposte dal governatore Vincenzo De Luca.

Quanti siete in casa? Se ci sono bambini/ragazzi, come passano il tempo? Se ci sono anziani, come la vivono?

In casa siamo 4 persone: 2 adulti e 2 ragazzi, di 18 e 23 anni. I ragazzi, tra lezioni di didattica a distanza, film, giochi on line e tecnologie varie restano comunque in contatto con il mondo, anche perché loro sono più abituati di noi.

I miei genitori, ultraottantenni, abitano da soli non li vedo da un mese e mia sorella che abita più vicino provvede a portare loro la spesa lasciandola nel portone e senza incontrarli. Per fortuna ci sono le video-chiamate.

Da quanto tempo non uscite di casa?

Dal 10 marzo, io sono uscita una volta sola per fare la spesa.

Avete cambiato le vostre abitudini alimentari? Ora fate il pane e la pizza in casa o li facevate già?

Per quanto riguarda le nostre abitudini alimentari cerchiamo di sfruttare al meglio tutto quello che abbiamo in casa con ricette nuove. Amanti della pizza, ma non avendo la possibilità di poterla comprare in questi giorni, la stiamo facendo noi con risultati discreti, ma direi che oggi ci sembra tutto buono.

Secondo il tuo giudizio, le misure adottate per Ariano Irpino, sono state giuste o esagerate?

Per me sono state giuste, ma devono essere gestite al meglio da tutti gli enti preposti. Sono misure importati per fermare il contagio e curare i positivi, ma serve che tutto l’ingranaggio funzioni  bene. Altrimenti è tutto inutile.

Anche gli altri concittadini le considerano misure giuste o c’è qualcuno che non approva?

Per la popolazione in generale, non servono solo le restrizioni se, poi, tutto il resto non funziona. C’è tanta divisione. Ora, il pensiero fisso è la gestione dell’ospedale.

Sei in contatto con i tuoi familiari ed altri cittadini? Qual è l’umore generale?

Il confronto con amici e parenti è giornaliero e ci si chiama prima di tutto ogni mattina per sapere come va e se stiamo tutti bene.

In generale, i primi giorni sono stati di paura e di caccia all’untore. Dopo il numero dei contagiati ci è sfuggito di mano e non abbiamo più potuto controllare tutti i nostri contatti con eventuali positivi e siamo caduti nello sconforto più totale.

In generale, c’è rabbia e la gente se la prende furiosamente con politici e Asl, ma ora non serve un colpevole, serve unità e collaborazione. Adesso, diciamo che in generale, c’è una presa di coscienza e maturità prima di tutto nel rispettare le regole. Le associazioni del territorio e la gente comune si è attivata per aiutare chi ha bisogno.

Come hanno reagito i commercianti?

Farmacie e piccoli commercianti si sono attivati per le consegne a domicilio e cercano di fare del loro meglio per aiutare chi non si può spostare.

La spesa ogni quanto scendi e per quanti giorni orientativamente?

La spesa, la faccio io al supermercato una volta ogni otto giorni circa, con l’aiuto del negozio di alimentari che sta vicino casa e che mi fornisce frutta e verdura fresca.

Quali sono le ragioni che hanno portato a questa situazione ad Ariano Irpino?

Le ragioni che hanno portato a questo ad Ariano sono difficili da capire, ma io credo che, come in tutta Italia, dal primo contagio non si è dato il giusto peso a questo pericolo. Situazioni sottovalutate e trattate con superficialità.

Vuoi aggiungere qualcosa, una considerazione, un appello?

Sì, concludo con un mio pensiero: Vorrei dire ai miei concittadini di smetterla con la caccia all’untore e che essere malati di Coronavirus non è una colpa. Restiamo umani! Ai politici del posto dico invece:” Basta parole! Ci vogliono i fatti, non abbiamo bisogno di campagna elettorale in questo momento. Rimboccatevi le maniche e fate qualcosa di concreto per la nostra comunità. Un abbraccio a tutti i miei amici e parenti vicini e lontani, teniamo duro, ritorneremo a VIVERE. ARIANO NON MOLLARE”.

Ringraziamo Lucia per la sua preziosa testimonianza ed auguriamo a lei ed a tutti i cittadini di Ariano Irpino, ammalati e non, un ritorno veloce alla “normale” vita quotidiana.

Fonte foto: Si ringrazia Felicia Cozzo e Sergio Formato

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