Nuova ondata di Covid. Con l’approssimarsi dell’autunno la variante che sta interessando anche l’Italia è Eris, ma il suo nome scientifico è EG.5. Si tratta di una sottovariante di Omicron. Nel nostro paese, secondo l’ultimo monitoraggio dell’ISS Istituto Superiore della Sanità sulle varianti di coronavirus circolanti a fine agosto, il 41,9% dei casi di CoViD-19 è riconducibile ad Eris.
Covid, i sintomi della variante Eris
I sintomi della variante Eris non sono diversi da quelli causati dalle altre varianti: febbre, dolori muscolari ed articolari, mal di testa, tosse secca, congestione e naso che cola, voce rauca.
Meno diffusi sintomi quali la perdita del gusto e dell’olfatto e problemi gastrointestinali, come nausea, vomito e diarrea.
Secondo uno studio condotto da virologi dell’Università di Tokyo sembrerebbe però che la variante Eris sia più capace di raggiungere i polmoni dopo il contagio iniziale rispetto ad altre varianti. Tali risultati si basano al momento su uno studio condotto sui criceti. Non è ancora confermato sull’uomo.
La variante non desta particolare preoccupazione, tant’è che alcuni pazienti definiscono i sintomi simili a quelli delle più comuni allergie. Tuttavia, il consiglio resta sempre quello di non sottovalutare la manifestazioni dei sintomi e consultare il proprio medico di fiducia.