Da oggi tutta l’Italia è gialla, fatta eccezione per la Valle d’Aosta, che resta arancione mantenendo tutte le restrizioni del caso: bar e ristoranti chiusi e spostamenti limitati. Si prospettano giorni di cambiamento per il governo Draghi; sul tavolo questioni come coprifuoco e riapertura delle attività al chiuso. La questione del coprifuoco pare del tutto saltata, soprattutto nelle grandi città, dove migliaia di persone restano in strada nonostante il divieto dopo le 22. Si valuta se estendere tale divieto dalle 22 alle 23, o addirittura alle 24 per venire incontro alle esigenze dell’economia, senza abbassare la guardia.
Coprifuoco alle 23: i virologi non ci stanno. Italia-AstraZeneca, rapporto finito?
I virologi non ci stanno. Una riduzione del coprifuoco significherebbe persone in strada e più possibilità di assembramenti, di conseguenza divieti come il distanziamento sociale potrebbero essere ignorati. Per quanto riguarda il fronte vaccini, dopo il caso AstraZeneca, l’Italia non rinnoverà il contratto con la casa farmaceutica in questione, viste le precedenti vicende legate proprio ad AstraZeneca. Non la sicurezza sul vaccino, come si potrebbe ipotizzare, ma i grossi ritardi di distribuzione della casa farmaceutica, ritardi di cui parlò Bruxelles per prima. Intanto il Lombardia partite le prenotazioni per la fascia 50-59 anni. Per quanto riguarda le attività commerciali al chiuso, il governo Draghi valuterà il settimana se riaprire o meno ristoranti al chiuso.