<strong>Davide D’Errico continua gli incontri con i cittadini in attesa delle elezioni del 20 e del 21 settembre 2020, dove si candida per il Consiglio Regionale della Campania nella lista di Centro Democratico. Lo abbiamo intervistato tra i numerosi impegni che essere in campagna elettorale comporta.
Il tuo amore per Napoli è viscerale, il tuo senso di appartenenza è fortissimo. Hai avuto occasione di fare paragoni tra il modus vivendi partenopeo e quello di altre città, anche non italiane?
L’amore per Napoli è viscerale perché sono figlio di questa terra. Mio padre lo è, mio nonno lo era. Certo, Napoli è croce e delizia, ma da quando mio nonno è stato ucciso dalla camorra, sento forte la responsabilità di cambiare questo territorio. È per questo che 10 anni fa, a soli 18 anni ho messo su insieme a tanti altri coetanei la Onlus anticamorra più giovane d’Italia.
Con quali aggettivi descriveresti la tua città a chi non la conosce?
La città di Napoli è meraviglia. Nessuno può immaginare cosa sia davvero Napoli finché non la vive, non la scopre. Ci sono tesori in ogni angolo. Opportunità in ogni Sampietrino che si calpesti. Napoli è inspiegabilmente bella ed è per questo che la mia prima proposta è candidarla a capitale della Cultura.
Che significato ha per te la politica?
Migliorare questo territorio, lavorare duro affinché questa terra venga nominata per la sua bellezza e non per la bruttezza di alcune persone che la abitano, è la mia missione. È la missione di tanti ragazzi come me che non si sono mai arresi al potere, che non hanno mai ceduto ai compromessi
Ti hanno mai detto “a Napoli un ragazzo brillante come te è sprecato”?
È questo il mio più grande sogno ed è per questo che resto qui. A volte con fatica, lo ammetto. Non è facile, ma è anche la soddisfazione più grande, quando dei bambini che prima avevano paura di uscire di casa perché abitavano nel vicolo dello spaccio , oggi non solo escono e corrono a fare le attività nei nostri beni confiscati, ma addirittura in quel vicolo ci fanno teatro e in quel vicolo hanno fatto i cast che gli hanno permesso di diventare i protagonisti di un film di Martone.
Quante volte al giorno ti dicono “ma chi te lo fa fare?”
Tante volte mi chiedono perché lo faccio, chi mi dà la forza. Ma la verità è che uno dei miei sogni -che è anche uno dei punti delle mie proposte- è che i napoletani, i giovani napoletani non possono e non devono più essere costretti ad abbandonare le proprie radici. Dobbiamo creare opportunità di lavoro. Ad esempio vanno retribuiti gli stages con un rimborso regionale, cofinanziato con le università, di 500 euro al mese per tutti i giovani che devono svolgere tirocini obbligatori e abilitanti; oppure prevedere una misura di sgravio fiscale per chi assuma giovani talenti under 35 che erano residenti in Campania e ora sono residenti in altre parti del mondo. E ancora un piano di zero tasse regionali sul lavoro per tutte le aziende che assumano con contratto a tempo indeterminato giovani under 35.
Se dovessi scegliere tre parole chiave per sintetizzare il tuo programma politico quali sceglieresti?
Un “Piano Marshall” contro la dispersione scolastica, il servizio obbligatorio di pubblica utilità per chi usufruisce del Reddito di cittadinanza e il “lanciafiamme” contro chi inquina. Infine ci tengo a porre l’attenzione sui fondi europei che arriveranno in Italia. Non possiamo permetterci di perdere neanche 1 euro perché non voglio accettare un futuro in cui vendiamo la dignità delle persone oneste, dei negozianti di quartiere, delle attività familiari agli usurai, ai camorristi, e ai mafiosi.