I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono delle patologie che sono correlata a un’alterazione delle abitudini alimentari, che possono dipendere da diverse ragioni.
In Italia sono circa 3 milioni le persone che soffrono di disturbi dell’alimentazione. Il dato emerge da un’infografica dell’Università Cusano sulla nutrizione in Italia, che sottolinea anche qual è l’età in cui il fenomeno è maggiormente diffuso e quali sono le cause che ne determinano la diffusione.
Tra il 2019 e il 2021 i casi sono cresciuti del 113%, a dimostrazione di quanto la pandemia abbia inciso sul nostro fisico e sulla nostra serenità mentale. Per riuscire a tenere sotto controllo il fenomeno è importante non solo aumentare i servizi della sanità pubblica, ma è necessario diffondere una nuova cultura del cibo e fare formazione sull’educazione alimentare. Scopriamo cosa sono i DCA e come si possono prevenire.
Cosa sono i disturbi dell’alimentazione
I disturbi del comportamento alimentazione sono delle patologie che si caratterizzano per un’eccessiva preoccupazione per il peso e le forme del corpo.
Si sviluppano principalmente in età adolescenziale e si manifestano nella maggior parte dei casi tra le donne. Le principali patologie collegate all’alimentazione sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il binge eating disorder.
A queste principali malattie sono collegati altri disturbi come il disturbo della nutrizione e cosiddetti disturbi alimentari sottosoglia, espressione utilizzata dagli esperti per descrivere i pazienti che, pur mostrando dei disturbi alimentari evidenti, non permettono di arrivare a una diagnosi certa.
Disturbi del comportamento alimentare: diagnosi
Chi soffre di un disturbo alimentare adotta i seguenti comportamenti:
- diminuzione dell’assunzione di cibo;
- digiuni prolungati;
- ingestione di quantità elevate di cibo in poco tempo (crisi bulimiche);
- vomito autoindotto;
- utilizzo di anoressizzanti, lassativi o diuretici;
- attività fisica intensa.
La verifica di tali azioni nelle persone non costituisce tuttavia l’elemento che porta alla diagnosi, perché, oltre a queste manifestazioni è necessario approfondire le indagini e capire se queste azioni sono correlate allo sviluppo della patologia.
Il primo passo è segnalare o accorgersi che c’è qualcosa che non va in campo alimentare e rivolgersi a specialisti. Ci sono diversi racconti, come la testimonianza di Annamaria, che sottolineano quanto sia importante chiedere aiuto e arrivare prima che la situazione degeneri.
Disturbi alimentari: le cause
Sono molteplici i fattori che contribuiscono allo sviluppo delle DCA, come fattori biologici, come anomalie nel funzionamento del cervello, fattori psicologici, come ansia, depressione e insicurezza, fattori socioculturali, derivanti dalla pressione sociale dell’ideale di bellezza. Per questo motivo, nel trattare le patologie legate all’alimentazione si adotta un approccio multidisciplinare, che coinvolge medici, psicologi e nutrizionisti.
Ci sono inoltre numerosi studi che prendono in esame diverse tipologie di cure e sostegno. A Pollica ad esempio è nata l’accademia italiana sui disturbi alimentari e dell’alimentazione e, tra i metodi adoperati, c’è anche quello di utilizzare la dieta mediterranea come cura dei disturbi alimentari.
Come prevenire i disturbi alimentari
Prevenire lo sviluppo delle patologie è sicuramente un obiettivo da perseguire, che richiede l’adozione di strategie e accorgimenti sia da parte della famiglia del potenziale paziente sia da parte delle istituzioni sanitarie.
Bisognerebbe ad esempio abituare i propri figli a mangiare bene e a seguire diete corrette. Non bisognerebbe inoltre dimenticare che è necessario parlare con i figli e valutare se ci possono essere delle avvisaglie e guidarli nel rafforzare l’idea di un’immagine corporea sana, indipendentemente dalla forma.