Amalia Rosselli, dopo aver letto i suoi versi giovanili lo contattó per chiedergli di pubblicarli sulla sua rivista poetica.Un grande privilegio per l’allora 18enne Domenico Iannacone.
Domenico Iannacone con le parole, dunque, ci ha sempre saputo fare, ed é proprio di parole – forti, dirompenti, capaci di scuotere le coscienze – che si compone il suo Che ci faccio qui in scena, teatro di narrazione che ieri ha fatto tappa al Teatro Karol di Castellammare di Stabia
Lunghi minuti di applausi, un vivo entusiasmo quello manifestato dal pubblico presente in sala, al termine della sua performance.
Che ci faccio qui in scena al Teatro Karol
Immagini e storie dolorose raccontate con grande rispetto e umanità.
Storie di anonimi personaggi che Iannacone evidenzia e dilata trasformandole in vere e proprie denunce sociali.Storie di forti disagi, di marginalità, di degrado, di ingiustizie sociali, di crimini ambientali che il giornalista espone senza puntare il dito, senza andare alla ricerca dei colpevoli; il suo obiettivo é quello di far conoscere crude realtà, a volte inimmaginabili, seminando riflessioni che possano trasformarsi in aiuti concreti, in atteggiamenti virtuosi verso il prossimo.
Due ore sul palco, maestro assoluto nel mantenere costantemente alta l’attenzione del pubblico e ció nonostante un palco sgombro, privo di qualsiasi orpello.
“Le parole vanno allevate come i figli”
“Le parole vanno allevate come figli” é una delle frasi pronunciate dal giornalista molisano nel suo lungo monologo, e quelle parole imparate da bambino grazie ad uno Zingarelli dalla copertina verde e dalle pagine di carta velina, “allevate” poi con la poesia, costituiscono oggi lo strumento di denuncia che, ad alcune delle anime incontrate da Iannacone, hanno consentito di poter avere una migliore prospettiva di vita, come la storia che vede protagonista Fausto delle Chiaie, artista al quale, grazie al racconto di Iannacone e ad una intensa attività di raccolta firme, è stato concesso il beneficio della legge Bacchelli.
Domenico Iannacone al Teatro Karol, un’attenzione grande e sincera per tutti
Al termine dello spettacolo, senza concedersi un attimo di respiro, Iannacone è uscito sul palco donandosi completamente a tutto il pubblico.Una stretta di mano, un saluto, un ringraziamento, un’attenzione grande e sincera per tutti.
Una manifestazione d’amore che solo il teatro consente di fare.Una manifestazione d’amore che solo un animo sensibile come quello di Iannacone riesce a concedere.
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