Donald Trump annuncia la nascita di “Truth”, il suo nuovo social network


Donald Trump è tornato a fare notizia, con un annuncio che, dopo le vicende degli scorsi mesi, che lo hanno portato a scontrarsi con le principali piattaforme social esistenti, in molti, a dir la verità, si aspettavano.

Il 45esimo Presidente degli Stati Uniti, divenuto celebre oltreoceano per il suo stile di vita lussuoso, per le tante posizioni controverse assunte, per la sua costante presenza nello show business statunitense con programmi di successo come “The Apprentice“, con la partecipazione ad un ormai leggendario “roast” su Comedy Central, fino ad arrivare alla sua inclusione nella Hall of Fame della WWE, una delle principali federazioni di wrestling professionistico, non ha mai avuto, infatti, un rapporto semplice nè con le aziende Big Tech e nè con social come Facebook ed Instagram.

Durante le fasi più concitate della scorsa campagna elettorale, conclusasi con l’elezione dell’ex vicepresidente Joe Biden, che ha provocato una delle spaccature più profonde mai registrate negli ultimi trent’anni, basti pensare al controverso “assalto” a Capitol Hill ed ai tafferugli legati all’omicidio di George Floyd, il tycoon nativo di New York si era visto, infatti, sospendere o bloccare (“bannare”, come si dice in gergo) i suoi principali profili social, per le posizioni a dir poco caustiche da lui assunte.

Trump è stato infatti accusato un po’ dall’intero establishment statunitense, con alcune importanti personalità del suo stesso Partito Repubblicano, come l‘ex Presidente Bush Jr. ed i Senatori Lindsey Graham e Mitch McConnell, di aver alimentato le fiamme del dibattito politico interno, agitando la sua base elettorale, composta da frange a dir poco estremiste, ed invitando i suoi supporters a contestare il risultato uscito dalle urne, invocando non meglio precisati brogli elettorali, e, secondo molti, causando in maniera diretta l’assalto all’edificio del Congresso, definito da alcuni come una delle peggiori macchie di sempre alla credibilità internazionale degli Stati Uniti. Proprio a causa dell’assalto a Capitol Hill era iniziato, ai danni di Trump, un processo di impeachment, una sorta di “voto di sfiducia” caratterizzato da una vera e propria inchiesta ai suoi danni, dal quale il tycoon è riuscito a salvarsi solo grazie ai voti ed al supporto del Partito Repubblicano.

Il rapporto tra Trump, gli organi di stampa ed i social network non è stato mai, per la verità, idilliaco. Sono diventate celebri infatti le conferenze stampa ed i congressi politici in cui il miliardario newyorkese accusava giornalisti e responsabili delle piattaforme social di diffondere “Fake News”, con l’obbiettivo di minare la sua credibilità e di far crollare le sue percentuali di supporto. Col passare del tempo è stato dimostrato, in realtà, come fosse lo stesso Presidente a sfruttare i social per diffondere notizie non confermate, quando addirittura completamente false, con il supporto di organi di stampa conservatori come Fox News e One America News, altra circostanza che ha costretto i principali social network a sospendere, evento mai accaduto in precedenza, i profili ed i canali ufficiali del Presidente Degli Stati Uniti in carica.

Trump, dal canto suo, non ha mai digerito nè il trattamento riservatogli dalle piattaforme e nè il risultato espresso dalle urne, continuando a rifiutarsi di riconoscere la legittimità della vittoria di Biden e ad incolpare i social network di aver tramato alle sue spalle per favorire la vittoria del rivale.

E proprio queste sono le ragioni che si celano dietro alla creazione del suo personale social network, “Truth”, che vuol letteralmente dire “verità”, nato, secondo le dichiarazioni dell’ex Presidente, come uno strumento pensato “per opporsi alla tirannia delle società Big Tech, per combatterle e per dare una voce a tutti“. Rivolgendosi ai suoi supporters, rimastigli fedeli nonostante la sconfitta e nonostante i suoi comportamenti siano stati universalmente condannati, Trump ha aggiunto “Viviamo in un mondo in cui persino i Talebani hanno una forte presenza social ed un profilo Twitter, eppure il vostro Presidente Americano preferito è stato imbavagliato, è inaccettabile!“.

Truth si inserirà nello stesso solco tracciato dal blog presente sul sito ufficiale di Trump, già utilizzato, a causa del blocco dei suoi profili social, che continua tutt’ora, per diffondere comunicati stampa, messaggi alla sua base elettorale ed accuse al mondo della politica, del giornalismo e dell’imprenditoria.

La piattaforma dovrebbe essere pronta entro il primo trimestre del 2022, il primo beta testing inizierà tra la fine del mese di ottobre e l’inizio di novembre, e si tratterà, stando alle dichiarazioni di Donnie, di una piattaforma multimediale, che includerà notizie, podcast, programmi di intrattenimento ed addirittura un servizio di abbonamento video on demand, sulla scia di Netflix, Prime e Disney Plus.

Ovviamente i più attenti e puntuali detrattori di Trump hanno immediatamente fatto notare come già in passato molti dei progetti varati dall’imprenditore statunitense si siano conclusi con un nulla di fatto, o addirittura con imbarazzo e perdite multimilionarie: si pensi ad esempio alla Trump University, l’università varata da Trump nello scorso decennio, successivamente fallita ed oggetto di una class action da parte degli ex studenti, a Trump Steaks, un marchio di carni di prima scelta varato nel 2007 e fallito dopo pochi mesi, ed ai tanti investimenti immobiliari tentati in patria ed all’estero, le Trump Towers ed i Trump Casino, mai portati a compimento.

Donald Trump, è il caso di dirlo, ha sette vite, come i gatti, ed anche stavolta ha trovato il modo di far parlare di sé.

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