“Ecco perché abbiamo ucciso Laura Ziliani”: la confessione choc


L’omicidio di Laura Ziliani, la vigilessa di Temù ritrovata 3 mesi dopo la sua scomparsa era avvenuto almeno un anno fa. Nessuna delle persone finite nel mirino degli investigatori però aveva confessato il delitto. A distanza di un anno, arriva la confessione delle tre persone coinvolte. Anche dopo la chiusura delle indagini quindi, finalmente iniziano a proferire le prime parole sul motivo di questo omicidio apparentemente senza una soluzione. Il primo a confessare è stato Mirto Milani, la figura centrale dell’omicidio. Il sopranista nato nel Lucchese ma residente nel Bergamasco, aveva conosciuto Silvia Zani durante una vacanza studio nel Regno Unito. In pratica, parliamo della figlia di Laura Ziliani. Insieme alla sorella minore Paola e al suo ragazzo, hanno deciso di uccidere la donna. Milani e le due donne sono detenute dal 24 settembre 2021. Ma perché hanno deciso di uccidere questa donna, ovvero la madre delle ragazze e al contempo suocera di Milani?

La verità sull’omicidio di Laura Ziliani

L’omicidio di Laura Ziliani aveva fatto molto discutere anche perché il suo corpo è stato trovato tre mesi dopo la scomparsa. A distanza di anni, il primo a parlare è stato Mirto Milani che è stato ricoverato in ospedale perché ho avuto un crollo emotivo. Infatti, ha manifestato anche l’intenzione di volersi suicidare. Quindi è stato trasferito in ospedale. Le due figlie accusate dell’omicidio, a un certo punto hanno confessato la dinamica.

La dinamica del delitto

Tra i tre era vi era una dinamica molto particolare. Mirto Milani era il fidanzato della figlia più grande di Laura Ziliani, ovvero Silvia Zani, ma amante della terza figlia, ovvero Paola. Tutti e tre sono accusati di omicidio premeditato. Infatti, sembrerebbe che il movente di questo efferato crimine, sua economico. Infatti, la donna aveva chiesto alle figlie d’investire 40.000 euro ricevuti come eredità dal padre per ristrutturare appartamenti che sarebbero andati in affitto. Inoltre, poi la donna dice che era particolarmente pesante e si intrometteva costantemente nella gestione degli appartamenti. Ebbene, i tre, a un certo punto hanno deciso di liberarsi della madre, in modo tale da portarle via i soldi e gestire loro i beni di famiglia, così da poter mirare alle vacanze e alla bella vita. Un’altra cosa che vale la pena ricordare è che oltre alle due sorelle arrestate e al loro fidanzato o amante, vi è anche la terza figlia Lucia che può essere considerata una vittima collaterale.

La terza figlia estranea ai fatti

Lucia, non coinvolta nell’omicidio, è quella che di fatto è stata danneggiata molto più di tutti, oltre alla vittima, dall’accaduto. Parliamo di una donna che ha un ritardo cognitivo e che era molto legata alla madre. Gli investigatori hanno detto che lei non si fidava già delle sorelle che erano cattive con lei e che Mirto lei lo considerava come un “cretino”. È assurdo che alla fine questa ragazza, che è un soggetto disabile con una dipendenza dalla madre, suo unico genitore superstite sia diventata suo malgrado, una vittima collaterale di quanto accaduto. Insomma, finalmente c’è un quadro chiaro e scioccante su questo omicidio che ha fatto molto discutere!

 

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