In vista delle prossime elezioni c’è molta indecisione tra gli elettori tant’è che i vari candidati hanno scelto di chiudere la campagna elettorale proprio nei luoghi in cui pare ci sia una maggiore probabilità che gli elettori scelgano di non recarsi alle urne.
“Non so davvero per chi votare. E’ la solita storia. Promettono e promettono. Promettono solo. Tante belle parole spese durante la campagna elettorale. “Faremo, aboliremo, riformeremo” – aspettative e speranze da parte nostra e poi…una volta ottenuta la poltrona si dimenticano di tutto e tutti”.
E’ in questa affermazione di Paolo che si racchiude il sentimento generale degli italiani amareggiati per tutte le promesse formulate e non mantenute in passato – italiani oggi stanchi, provati da due anni di pandemia e dal successivo cospicuo aumento dei costi dell’elettricità e del gas. “Non arrivo a fine mese. Lo stipendio è sempre lo stesso; le spese, invece, sono raddoppiate se non addirittura triplicate” – continua Paolo che lavora per un’azienda privata.
“Di questo passo nessuno più andrà avanti. Stanno abbassando la saracinesca tutti, dal negozietto all’industria. Le attività commerciali chiudono e le famiglie non arrivano a fine mese. Dopo due anni di blocco pensavamo di poter riprendere a lavorare e, invece, si chiude. I costi sono insostenibili” – dice Alfonso che da anni gestisce un bar di famiglia e nell’arco di pochi mesi si è visto triplicare le bollette – “Sono costretto a chiudere anche io. Non posso sostenere spese così alte.”
Alla vigilia delle elezioni, dunque, il tasso degli elettori indecisi é decisamente alto. Sono soprattutto i neo 18enni e gli over 50 a non sapere a chi indirizzare il proprio voto. A giovarne potrebbero essere i partiti più piccoli.